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Catania, blitz antimafia con 7 arresti: decapitato clan Mazzei

Individuati i presunti reggenti del clan Mazzei che ne hanno mantenuto le redini durante il periodo di latitanza del capo indiscusso Nuccio. 7 le persone accusate di reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e rapina aggravata.
A cura di Fabio Giuffrida
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La Guardia di Finanza di Catania ha arrestato 7 persone accusate di reati di associazione a delinquere di stampo mafioso (finalizzata ai reati contro la persona e contro il patrimonio nonché l'illecita acquisizione e gestione di attività economiche) e rapina aggravata. Le indagini hanno consentito di definire i nuovi assetti della famiglia mafiosa dei Mazzei, i cosiddetti "Carcagnusi", individuando i presunti reggenti del clan che ne hanno mantenuto le redini durante il periodo di latitanza del capo indiscusso Nuccio. Al cugino di quest'ultimo è stato contesto anche il reato di rapina aggravata poiché avrebbe assaltato, armi in pugno ed esplodendo alcuni colpi di armi da fuoco, un treno alla Stazione di Acireale per poi sottrarre a una cittadina cinese uno zaino. I fatti risalgono al 30 Giugno 2014: tra gli autori ci sarebbero anche altre 6 persone non ancora identificate.

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Le indagini hanno permesso di individuare compiti e responsabilità dei nuovi presunti reggenti della famiglia Mazzei ricostruendo il nuovo organigramma. Nuccio Mazzei, nonostante la latitanza, sarebbe riuscito a mantenere il controllo delle attività illegali per mezzo del cognato, marito della sorella Simona, già tesoriere della famiglia, secondo gli inquirenti. E' stato individuato anche il presunto responsabile per le attività operative della famiglia il quale avrebbe controllato, in modo capillare, una zona del quartiere San Cristoforo; un altro indagato, invece, avrebbe assunto il ruolo di rappresentante della famiglia interfacciandosi con i referenti degli altri gruppi mafiosi del territorio etneo.

Un altro soggetto avrebbe svolto azioni punitive e avrebbe preso parte attiva nella gestione di alcune attività commerciali attribuibili al capo Nuccio Mazzei. La cosca avrebbe investito, per il tramite di prestanomi e di due imprese, nella gestione di una discoteca nel catanese.

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