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Caccia a Igor, cellulare trovato in un nascondiglio: analizzato per capire gli spostamenti

Gli inquirenti stanno analizzando i resti di un cellulare trovato in un covo usato dal killer di Budrio, Norbert Feher, per cercare di ricostruire i suoi spostamenti.
A cura di A. P.
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Se le analisi degli esperti daranno le risposte giuste, potrebbe esserci una svolta nelle ricerche di Igor il Russo, alias Norbert Feher, il killer di Budrio ricercato ininterrottamente da settimane con una caccia all'uomo estenuante ma senza nessun esito. La chiave infatti potrebbe essere un cellulare o meglio i resti di un cellulare trovati all'interno di uno dei covi che probabilmente sono stai usati dall'uomo durante la sua fuga nei boschi del Ferrarese. Sull'involucro del telefonino, portato alla luce il 3 aprile scorso durante la ricerca in quella che è definita dagli inquirenti la zona rossa di "caccia",  sono ora al lavoro gli esperti informatici per cercare di ricostruire i fondamentali movimenti dell'uomo.

Come scrive il Resto del Carlino, infatti, gli esperti da giorni starebbero cercando di ricostruire il codice Imei , l’identificativo di ogni apparecchio, che potrebbe rivelare molti punti chiave della fuga del killer di Budrio e soprattutto gli altri nascondigli usati in passato. Il telefonino è stato trovato in una zona boschiva di Argenta all'interno di un covo in cui il fuggitivo avrebbe lasciato evidenti tracce come una maglietta, due camicie e addirittura una cravatta. Per questo gli inquirenti sono convinti che l'apparecchio marca Wiko Wiko con il codice Imei grattato via possa essere stato usato proprio dal fuggitivo.

Potrebbe trattarsi dello stesso telefono utilizzato durante l’assalto a un vigilantes, durante il quale la vittima sentì l'aggressore parlare con un’altra persona a cui riferiva di essere riuscito a rubare la pistola della vigilanza. Per questo le forze dell'ordine si stanno ora concentrando anche nell'individuazione di possibili complici e fiancheggiatori che aiuterebbero l'uomo nella latitanza

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