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Brescia: arrestato giovane. Voleva portare la jihad in Italia

Il ragazzo era il capo e fondatore della filiale italiana di Sharia4, organizzazione vicina all’Islam radicale.
A cura di Davide Falcioni
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E' stato arrestato stamattina il fondatore e capo del gruppo italiano di Sharia4, organizzazione islamica ultraradicale messa al bando in diversi Paesi europei per presunti legami con il terrorismo. L'operazione, coordinata dalla Difos di Brescia e dall'Antiterrorismo, ha portato all'arresto di un giovane marocchino accusato di addestramento con finalità di terrorismo internazionale e incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e religiosi. Nel mirino degli inquirenti altre due persone, indagate per gli stessi reati.

Il capo dell'organizzazione aveva iniziato a nutrire odio nei confronti dell'occidente dall'indomani dell'11 settembre quando, ancora ragazzino, veniva apostrofato con disprezzo come "terrorista" o "talebano". In un post sul blog Sharia4Italy un anno fa aveva persino confessato la disponibilità a morire per Allah, mostrando particolare interesse per le vicende siriane e ipotizzando di unirsi ai ribelli contro il regime di Assad. A quanto pare sarebbe stato in contatto con gli assassini che nel maggio scorso hanno ucciso, a colpi di machete, un soldato britannico a Londra.

Secondo gli inquirenti, il ragazzo avrebbe messo nel mirino la stazione ferroviaria di Brescia e la caserma Goito, effettuando alcuni sopralluoghi con Google Maps: era anche riuscito a fare proselitismo, traducendo e mettendo a disposizione documenti inneggianti alla jihad e istruzioni "pratiche" sulla realizzazione di ordigni esplosivi.

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