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Bitonto come Gorino, cittadini dicono no all’accoglienza di 27 migranti

La cooperativa che avrebbe dovuto gestire il centro di accoglienza per richiedenti asilo di Palombaio, frazione del comune pugliese, ha rinunciato: “Non vogliamo portare scompiglio al territorio in cui operiamo”. Nei giorni scorsi la protesta dei residenti era sfociata in un blocco stradale.
A cura di Susanna Picone
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Per il momento a Palombaio, frazione di circa tremila abitanti alle porte di Bitonto nel Barese, non ci sarà nessun centro di accoglienza per migranti. Quelli che sarebbero dovuti arrivare in questi giorni (si tratta di 27 persone) dovranno trovare un’altra sistemazione: a Bitonto la popolazione – un po’ come accaduto a Goro e Gorino – ha detto no all’accoglienza. Qualche giorno fa, raccontano i quotidiani locali, alcuni residenti hanno protestato contro i migranti in arrivo bloccando la strada e alla fine la cooperativa che avrebbe dovuto gestire il centro si è tirata indietro. “Non vogliamo portare scompiglio al territorio in cui andiamo a operare. Abbiamo rimesso la decisione nelle mani della Prefettura, annunciando che avremmo interrotto i lavori anche se sono praticamente finiti. Se Palombaio vorrà, ci metteremo a disposizione e porteremo letti e tutto quello che serve”, è quanto ha fatto sapere Raffaele Patella, responsabile della cooperativa San Sebastiano di Gravina in Puglia. “In diversi anni di attività non mi è mai successa una cosa del genere”, sono le parole di Patella riportate da Repubblica. “Erano una ventina, hanno fermato il traffico, tutti in piedi, davanti alle auto. Non si riusciva a fare un metro in macchina”, ha spiegato parlando della protesta.

"Ma non si tratta di essere razzisti" – Il cancello della struttura che avrebbe dovuto ospitare i 27 richiedenti asilo resta quindi chiuso. I residenti ci tengono comunque a far sapere che non è una questione di razzismo, ma il loro no all’accoglienza sarebbe motivato dall’inesistenza di alcuni servizi – come anche la guardia medica e una farmacia – e la mancanza delle istituzioni. “Ci siamo presi anche l'accusa di essere razzisti – così un vicino di casa del centro – ma noi possiamo soltanto dire di essere razzisti per paura: non ce l'abbiamo contro quelle povere persone, ma contro chi gestisce queste strutture. Razzisti non contro gli uomini, ma contro le situazioni”. C’è da dire che ufficialmente il motivo del blocco alla realizzazione del centro è da ricercare in una questione burocratica. “Dalla prefettura ci hanno detto che mancava il certificato di agibilità dello stabile – ha detto il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio – e pertanto l'autorizzazione è venuta meno”.

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