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Bersani: “No al voto anticipato, non vinciamo sulle macerie del Paese”

Il segretario del Pd smentisce ogni ipotesi di elezioni anticipate, confermando il sostegno al Governo in una situazione economica che resta difficile per l’Italia.
A cura di Antonio Palma
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Nessun voto anticipato in autunno, si va avanti fino a fine legislatura, almeno per il Pd. A smentire le voci di un possibile ricorso alle elezioni per capitalizzare l'affanno degli avversari è lo stesso segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, intervistato oggi da Sky. "Io non intendo vincere sulle macerie del mio Paese" ha annunciato il leader del centrosinistra ricordando che la crisi economica che ha investito l'Italia ancora non è passata e dunque non è il caso di destabilizzare la situazione.

Avanti con Monti fino al 2013 – I Democratici non si giocheranno la carta del voto anticipato come invece aveva annunciato Berlusconi ai suoi con qualche preoccupazione per il Pdl. "In questi mesi invece costruiamo l'alternativa per la primavera prossima" ha annunciato Bersani ribadendo dunque l'intenzione da parte del Pd di arrivare al 2013 appoggiando ancora l'Esecutivo Monti. "Dobbiamo far girare le politiche in Ue e Monti ha la credibilità sufficiente per riuscire a farlo e per tenere il nostro Paese lontano dal baratro" così Bersani ha spiegato la sua scelta e quella del partito.

Le politiche per la crescita in Europa – E proprio le politiche in seno all'Europa sembrano uno dei principali crucci del leader del Pd che ha assicurato che non ci sarà alcuna spaccatura in caso di vittoria di Hollande alle Presidenziali francesi rispetto alle posizioni di Monti e della Merkel sul rigore finanziario. "In realtà Hollande porrà un tema serio perché dirà che a quel fiscal compact vanno aggiunte subito misure per la crescita" ha spiegato Bersani sicuro che la Merkel "ragionerà un po' meglio".

La proposta di tassare le operazioni finanziarie – Come ha spiegato Bersani le misure per la crescita in l'Italia devono andare di pari passo con una minore pressione fiscale, e la proposta del Pd è di tassare le transazioni finanziarie anche a livello europeo "perché la finanza paghi parte di quello che ha fatto". Nessun incoraggiamento invece allo sciopero fiscale invocato dai leghisti, "il problema è che qui c'è troppa gente che già lo fa" ha detto Bersani che punta invece su una tassazione dei grandi patrimoni immobiliari per abbassare l'Imu.

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