Berlusconi: 20 giorni per produrre memorie difensive alla Giunta del Senato

Nove settembre, segnate la data: sarà il giorno la giunta di palazzo Madama produrrà una prima relazione in merito alla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Il relatore sarà Andrea Augello, del Pdl. Il documento potrebbe essere approvato il giorno stesso per poi arrivare in aula ed essere votato in data ancora da definire. Se il documento dovesse venire bocciato il relatore verrà sostituito e si provvederà a fissare un'udienza pubblica alla quale potrà partecipare anche Silvio Berlusconi, che potrà portare delle memorie difensive. La successiva relazione dovrà poi essere presentata all'Aula entro 20 giorni.

Questo è – in linea di massima – il calendario delle prossime settiane. E' stato fissato ieri in un clima di generale serenità al termine di una seduta della giunta che si annunciava infuocata e che invece ha prodotto un risultato accettabile da tutte le parti. Anche dal Movimento 5 Stelle, che avevano promesso fuoco e fiamme e che invece ha apprezzato il buon lavoro di mediazione del presidente Dario Stefano (Sel), presidente della giunta per le Elezioni del Senato, che darà subito comunicazione a Silvio Berlusconi dell'arrivo a Palazzo Madama dell'estratto del dispositivo della sentenza Mediaset: da quel momento il Cavaliere avrà 20 giorni per produrre memorie difensive. I primi di settembre, dunque, Augello potrà integrare la sua relazione con le carte inviate dal senatore Berlusconi per poi presentarsi in giunta lunedì 9 settembre. Il tutto verrà preceduto da un ufficio di presidenza nel corso del quale ci sarà la battaglia finale sulle date.

Nel comunicato ufficiale della giunta si legge: "La comunicazione della sentenza di condanna nei confronti del senatore Berlusconi da parte della Procura della Repubblica costituisce un elemento nuovo all'interno del procedimento in itinere volto alla verifica delle elezioni in Molise, Regione in cui lo stesso senatore risulta eletto". A questo punto il Pdl farà di tutto per far slittare ad ottobre il voto in aula, così da poter trovare un modo per conservare l'agibilità politica di Berlusconi, magari modificando la legge Monti-Severino, che stabilisce che chi subisce una condanna superiore ai due anni deve uscire di scena dal Parlamento.