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Bacchettata dell’Ordine sugli avvocati: infradito e bermuda vietati in tribunale

Stop all’abbigliamento “da spiaggia” e agli abiti succinti nei palazzi di giustizia: è necessario mantenere il giusto “decoro”, è stata costretta a ribadirlo il presidente dell’Ordine Rita Dedola. E numerosi tribunali (da Pisa a Lecce) stanno già adeguandosi alle ‘nuove’ direttive: “Vietato l’ingresso alle persone vestite in modo sciatto e succinto”.
A cura di Biagio Chiariello
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Bermuda colorati e infradito. L’outfit estivo perfetto. Non, però, se siamo in un’aula di tribunale. Lo ha ribadito il presidente dell’Ordine degli Avvocati, Rita Dedola, con particolare riferimento al ‘collega’ che lo scorso 13 si è presentato nel palazzo di giustizia di Cagliari per tenere un’udienza civile indossando variopinti bermuda e sandali infradito.  Si tratta di un “comportamento poco commendevole”, ha evidenziato Dedola richiamando a “una condotta più consona alla dignità della professione”. Il caso di Cagliari non è il solo. A Pisa il presidente del Tribunale ha emanato un direttiva per vietare alle donne che frequentano le aule di presentarsi in “pantaloncini, canottiere e gonne inguinali” e agli uomini “bermuda e infradito”. A Lecce, il presidente della Corte d’appello ha messo al bando le persone “vestite in modo sciatto e succinto” e che non curano “l’abbigliamento” e pure “l’igiene personale”, invitando il personale di sicurezza agli ingressi a “controllare con rigore e garbo e a respingere ‘i trasgressori’”.

Nell’ultimo periodo diversi altri colleghi stigmatizzato certi comportamenti (dai clienti vestiti male, agli stessi avvocati in tenuta non proprio istituzionale), quantomeno spregiudicati, su Facebook, come evidenzia il Corriere della Sera: ”I social network sono diventati ormai imprescindibile parte del vivere quotidiano – si legge nella lettera dell’Ordine – ma non è proprio della funzione che dovremmo svolgere utilizzarli per ridicolizzare persone che entrano nel Palazzo per chiedere giustizia”.

Il Consiglio ricorda a tutti gli Iscritti che l’abbigliamento di un avvocato deve essere adeguato al luogo e se non si può pretendere, e non si pretende, che gli uomini vestano in giacca e cravatta o le donne indossino il tailleur, è di facile intuizione che non sia apprezzabile che un avvocato presenzi all’udienza indossando bermuda e/o infradito. Si impone a tutti Noi un deciso cambio di costume – conclude la circolare – e il Consiglio vigilerà attentamente anche su questo”.

La presidente Rita Dedola sottolinea: “La lettera è stata approvata da tutti i 21 consiglieri. Abbiamo avuto consensi e telefonate di plauso anche da altri Ordini forensi. Del resto, le nostre norme di deontologia si applicano anche nei comportamenti della vita privata quando risulti compromessa la reputazione personale o l’immagine della professione forense. Critiche? Pochissime. Avrei comunque preferito che la circolare, destinata agli iscritti, rimanesse rimanere riservata”.

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