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Annamaria Cancellieri indagata: sul caso Ligresti mentì ai pm

L’ex ministro della Giustizia non avrebbe detto la verità sulle telefonate intercorse con Antonino Ligresti, zio di Giulia, incarcerata nell’ambito dell’inchiesta Fonsai.
A cura di D. F.
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L'ex ministro della giustizia Annamaria Cancellieri è indagata dalla Procura della Repubblica di Roma per la vicenda delle telefonate ad Antonino Ligresti sulla scarcerazione della nipote Giulia, malata di anoressia e quindi considerata inadatta al regime detentivo. A renderlo noto è il quotidiano Repubblica, che fa sapere come per ragioni territoriali il fascicolo inerente l'ex guardasigilli sia stato trasferito da Torino a Roma. In Piemonte la donna non risultava indagata: negli atti, tuttavia, era contenuta anche l'audizione effettuata dai pubblici ministeri all'allora ministro il 22 agosto scorso. In quell'occasione il procuratore aggiunto di Torino chiese conto alla Cancellieri di alcune telefonate ad Antonino Ligresti in concomitanza con la scarcerazione della nipote Giulia, finita in carcere nell'ambito dell'inchiesta Fonsai.

Il ministro ammise di aver conversato con Antonino, "amico di famiglia", e anche di aver parlato di sua nipote, malata di anoressia. Cancellieri tuttavia raccontò di essere stata chiamata: cosa smentita dai tabulati telefonici, che dimostrarono come la telefonata invece fosse partita dal suo cellulare, e che durò 6 minuti. Ma non solo: il ministrò raccontò di aver ricevuto un sms da Ligresti per sapere se ci fossero novità, omettendo di dire che fu lei a richiamarlo, sostenendo nuovamente una telefonata di diversi minuti. Ma omissioni ci furono anche sul ruolo del marito della Cancellieri, Sebastiano Peluso, la cui posizione non è mai stata chiarita definitivamente.

I magistrati romani hanno dunque rilevato le incongruenze tra le telefonate e le testimonianze prodotte dal guardasigilli al Procuratore di Torino. Per questa ragione l'ex ministro è stata iscritta nel registro degli indagati e dovrà essere risentita dai magistrati, malgrado si profili l'archiviazione del caso in quanto non ci sarebbe stata rilevanza penale.

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