7 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Altra tegola per Trump: dopo Flynn, Puzder rinuncia a ministero Lavoro

Il presidente americano Donald Trump continua a perdere pezzi della sua amministrazione. Prima di Andrew Puzder, il Consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn si è dimesso per sospetti rapporti impropri con la Russia.
A cura di Susanna Picone
7 CONDIVISIONI
Immagine

L’amministrazione americana continua a perdere pezzi. Dopo il terremoto scatenato dalle dimissioni del Consigliere per la Sicurezza Nazionale, Michael Flynn, che ha lasciato per sospetti rapporti impropri con la Russia, il presidente Donald Trump ha dovuto dire addio anche al ministro del Lavoro designato, Andrew Puzder, imprenditore a capo di una grande catena di fast food molto famosa negli Usa, la Cke Restaurants. Lo stesso Puzder ha annunciato di aver rinunciato all’incarico in vista della riunione al Senato per la ratifica della sua nomina. Ratifica che probabilmente non sarebbe andata in porto. Così Puzder ha fatto sapere in una nota e su Twitter che “ritirava la sua nomina” dicendosi comunque “onorato per essere stato considerato” e grato a tutti quelli che lo hanno sostenuto. “Voglio ringraziare il presidente per la sua nomina. Voglio anche ringraziare la mia famiglia e i miei molti sostenitori: dipendenti, aziende, amici e persone che hanno sollevato la loro voce in lode e in speranzoso ottimismo per le politiche e le idee nuove che avrei portato all’America come ministro del Lavoro”, è il comunicato rilasciato da Puzder, “anche se non farò parte dell’amministrazione, sostengo pienamente il presidente e il suo team altamente qualificato”.

Non c'erano le basi per il via libera del Senato – Il Grand Old Party ha una maggioranza di 52 voti su 100 e secondo fonti del Washington Post i Repubblicani pronti a negare il loro sostegno a Puzder sarebbero stati almeno dodici tanto che ci sarebbe stata una richiesta diretta alla Casa Bianca di ritirare la candidatura. Andrew Puzder ha pagato una serie di scandali emersi nelle ultime settimane: contro di lui l'accusa di abusi avanzata dalla moglie e il mancato pagamento di tasse sui dipendenti clandestini della sua azienda. A questo si aggiunge anche l'assunzione di una domestica immigrata clandestina. Le critiche erano fioccate da subito, appena Trump aveva fatto il suo nome.

7 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views