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Ai Wei Wei a Firenze: il contemporaneo trasforma il Rinascimento, per parlare di libertà

Palazzo Strozzi si prepara ad ospitare la prima grande mostra italiana dedicata ad Ai Wei Wei. Gli spazi dell’edificio rinascimentale si trasformano attraverso un dialogo col contemporaneo senza precedenti: parlando di migranti, terremoto, e libertà.
A cura di Federica D'Alfonso
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Reframe (Nuova cornice), 2016. PVC, policarbonato, gomma Courtesy of Ai Weiwei Studio
Reframe (Nuova cornice), 2016. PVC, policarbonato, gomma
Courtesy of Ai Weiwei Studio

Sta per aprirsi uno degli eventi più attesi della stagione espositiva italiana, anzi, internazionale. Dal 23 settembre 2016 al 22 gennaio 2017 Firenze ospiterà, nella straordinaria location di Palazzo Strozzi, la prima grande mostra italiana dedicata a uno dei più celebri e controversi artisti contemporanei: Ai Weiwei. “Libero” è stata pensata e curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, che ha descritto così l'importante evento: "Ospitare una simile retrospettiva qui a Firenze significa pensare alla città come a una moderna capitale culturale, non soltanto legata alle vestigia del proprio passato ma finalmente in grado di partecipare in modo attivo all’avanguardia artistica del nostro tempo. L'aggettivo ‘libero', che dà il titolo alla mostra, vuole riferirsi alla libertà riconquistata da Ai Weiwei nel 2015, ma anche al modo totalmente libero e creativo in cui l'artista ha utilizzato e interpretato gli spazi di Palazzo Strozzi".

Libero sarà Palazzo Strozzi, da ogni barriera storica o architettonica: tutto, dalla facciata al cortile, dal Piano Nobile e alla Strozzina, sarà riempito con iconiche installazioni monumentali, sculture e oggetti simbolo della carriera di Ai Wei Wei. L'idea è quella di creare un luogo espositivo unitario, in perfetta continuità spazio-temporale: soprattutto temporale. Peculiarità artistica di Ai Wei Wei è infatti quella di far dialogare continuamente tradizione e modernità. Stavolta, lo farà in un luogo simbolo della storia di Firenze e della cultura italiana.Racconta Galansino:

Sono stati pochi, fino a ora, i contatti tra l’opera di Ai Weiwei e il Rinascimento italiano, ma mi ha colpito molto, durante una visita fatta insieme agli Uffizi, vedere l’artista, sempre impenetrabile e controllato, quasi commossodi fronte alla Nascita di Venere e alla Primavera. I due capolavori di Botticelli erano infatti illustrati in uno dei pochi libri con immagini che da bambino egli aveva a disposizione negli anni dell’esilio nel deserto del Gobi, quando il padre, il poeta Ai Qing, era costretto dal regime di Mao alla rieducazione attraverso i lavori forzati.

Si inizia dalla facciata: ventidue grandi gommoni di salvataggio arancioni sono stati ancorati alle finestre di Palazzo Strozzi, suggerendo quasi una nuova cornice al ripensamento del rapporto fra tradizione e contemporaneità, rapporto che non può prescindere, nel caso di Ai Wei Wei, dalla politica: l'installazione, dal titolo "Reframe" (Nuova cornice, appunto), intende dare un nuovo punto di vista sulla tragedia vissuta dai milioni di immigrati che ogni anno sbarcano sulle coste d'Europa, ricordando la fragilità delle imbarcazioni (fragili come le storiche mura di Palazzo Strozzi) e l'incontro con ciò che solo apparentemente è diverso (l'incontro che avviene anche fra l'arte contemporanea e quella rinascimentale). "Fin da subito la mostra si è profilata come una sfida, sfida culturale e sfida di carattere tecnico. Si trattava di portare installazioni di arte contemporanea all'interno di una struttura infinitamente più fragile e complessa delle grandi architetture per le quali l'arte contemporanea è pensata, e molte delle opere risultavano troppo pesanti o ingombranti. La scelta curatoriale è stata perciò molto calibrata, pensata specificamente per le esigenze degli spazi di Strozzi, per fornire al visitatore un percorso espositivo comprendente una rassegna il più possibile esaustiva della produzione di Ai Weiwei, dai suoi esordi fino alle ultime produzioni", ha spiegato Galansino.

Refraction (Rifrazione), 2014. Cucine solari, bollitori, acciaio. Courtesy of Ai Weiwei Studio
Refraction (Rifrazione), 2014. Cucine solari, bollitori, acciaio. Courtesy of Ai Weiwei Studio

Il centro del cortile sarà dominato invece da "Refraction" (Rifrazione), una gigantesca ala metallica fatta di pannelli solari e dal peso di oltre cinque tonnellate, suggestiva metafora della costrizione e della negazione della libertà, presentata per la prima volta nel 2014 ad Alcatraz. Ma è giungendo all'interno del Palazzo che si apre il vero e proprio “percorso” nell'arte di Ai Wei Wei: opere storiche e nuove produzioni riunite insieme nel Piano Nobile e nella Strozzina, alcune delle quali davvero degne di nota.

Ai Wei Wei per le vittime del terremoto

Snake Bag, 2008; 360 zaini. Courtesy of Ai Weiwei Studio
Snake Bag, 2008; 360 zaini. Courtesy of Ai Weiwei Studio

Come “Snake Bag”, che mai come ora torna ad essere attuale: alle 14,28 del 12 maggio 2008 un terremoto di magnitudo 8 gradi sulla scala Richter provoca nel Sichuan circa settantamila vittime. Migliaia di studenti muoiono nel crollo delle scuole, collassate a causa dei materiali scadenti utilizzati. Ai Weiwei si reca sul posto e comincia un'inchiesta che lo porterà a denunciare le responsabilità delgoverno cinese in quella tragedia e i tentativi di insabbiamento. La memoria del dramma è cristallizzata in quest'opera, formata da 360 zaini scolastici cuciti a formare un serpente, che ricorda i moltissimi oggetti appartenuti alle giovani vittime ritrovati dall’artista nelle macerie. La vicinanza della mostra con i fatti di Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara Del Tronto rende la presenza di quest’installazione ancora più significativa ed emblematica: la Fondazione Palazzo Strozzi devolverà l'incasso della prima domenica di apertura alle vittime del terremoto in Centro Italia.

Firenze “Libera”

Study of Perspective (1995-2011) Courtesy l’artista e Neugerriemschneider, Berlin.
Study of Perspective (1995-2011) Courtesy l’artista e Neugerriemschneider, Berlin.

Il passaggio di Ai Wei Wei non si vedrà soltanto a Palazzo Strozzi, ma in tutta la città di Firenze: altre due speciali installazioni coinvolgeranno gli spazi del Mercato Centrale e delle Gallerie degli Uffizi. All’interno del mercato fiorentino sarà infatti posta una selezione di 10 fotografie dalla provocatoria serie “Study of Perspective” (Studio prospettico). Presso il lato corto della Galleria delle statue e delle pitture degli Uffizi sarà invece collocata l’opera “Surveillance Camera”, una simbolica videocamera di sorveglianza in marmo, molto vicina al Corridoio Vasariano, da sempre simbolo del potere e del controllo del principe sulla città.

Ai Wei Wei "Libero"

Selfie (Serie di fotografie da Ai Weiwei/Instagram) (2012-oggi) Courtesy of Ai Weiwei Studio
Selfie (Serie di fotografie da Ai Weiwei/Instagram) (2012-oggi) Courtesy of Ai Weiwei Studio

C’è un impatto politico nelle mie opere e non smetto di essere artista quando mi occupo di diritti umani. Tutto è arte, tutto è politica.

Ai Wei Wei è divenuto col tempo l'icona suprema della lotta per la libertà di espressione, lotta della quale spesso si parla al giorno d'oggi. Ai Wei Wei non solo ne parla da sempre, ma agisce, fino a pagarne le conseguenze più estreme: nel 2008 dà inizio ad una serie di azioni che denunciavano la censura del governo sul terremoto nello Sichuan, sino a pubblicare sul suo blog i nomi dei quasi seimila bambini morti sotto le macerie di scuole e ospedali. Il blog, arrivato ad avere 17 milioni di visite e 100 mila contatti giornalieri, è stato oscurato nel 2009, mentre nel 2011 Ai Weiwei è stato arrestato e imprigionato per 81 giorni. Fino al 2015 ad Ai Wei Wei è stato impedito di viaggiare e di parlare con la stampa. In questo senso, “Libero” non è soltanto un modo per portare l'arte contemporanea nel tempio del Rinascimento, ma anche un'occasione, fra le prime in assoluto, di celebrare la riconquistata libertà dell'artista.

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