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“Agenti cancerogeni oltre il limite nei biscotti per bimbi”, Nestlè sotto accusa

Alcune associazioni di consumatori in Francia hanno testato vari prodotti trovando in alcuni elevate quantità di acrilammide, sostanza naturale che si forma quando i cibi vengono fritti o cotti ad elevate temperature e potenzialmente cancerogena.
A cura di Antonio Palma
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Diversi biscotti per bimbi venduti dal colosso alimentare Nestlé conterrebbero una elevata concentrazione di acrilammide, sostanza naturale che si forma quando gli alimenti ricchi di amidi vengono fritti o cotti ad elevate temperature, potenzialmente cancerogena se assunta in grandi quantità. È quanto sostengono alcune associazioni di consumatori francesi, che si occupano di tutela e sicurezza alimentare, dopo aver effettuato diversi test di laboratorio su prodotti da forno venduti dal gruppo  in Francia. Secondo i risultati di questi test, svolti da SumOfUs, Changing Markets e WECF Network, nei prodotti sarebbe stata riscontrato un concentrazione di acrilammide pari a 226 mcg/kg, superiore a quella  raccomandata dal agenzie statali ed europee per il baby food è di 200 microgrammi per chilo.

Anche altri prodotti di altre marche presenterebbero problematiche analoghi anche se con concentrazioni minori della sostanza. Interpellato dalla stampa francese, il leader della multinazionale ha sminuito i reali pericoli ricordando che non c'è alcuna emergenza per la salute dei consumatori. "I valori riportati di test sono al di sotto di qualsiasi legislazione europea e francese da non confondere con le soglie di raccomandazione" ha spiegato il responsabile Nestlé, aggiungendo: "Non ci troviamo di fronte ad una crisi di salute. Faremo controllare tutto assieme alle associazioni e la prossima settimana saremo in grado di prendere una decisione su eventuali modifiche al sistema di produzione"

In effetti al momento non esiste una legge specifica che impone un limite alla sostanza perché non ci sono ancora studi esaustivi sull'uomo in materia anche se l'EFSA, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha confermato più volte che l’acrilammide presente negli alimenti può aumentare il rischio di sviluppare il cancro nei consumatori per tutte le fasce d’età e ha imposto dei “valori raccomandanti” a cui attenersi.

“È inaccettabile che anche i grandi marchi non sembrano assumersi la piena responsabilità per ridurre i livelli di acrilammide nei loro prodotti ignorando gli effetti sulla salute a lungo termine  che questa sostanza può avere sui consumatori più vulnerabili, come i bambini. I nostri risultati evidenziano l’urgenza di mettere in atto un quadro normativo europeo più stringente in modo che gli operatori del settore alimentare si adoperino realmente per  ridurre i livelli di acrilammide nei loro prodotti.” ha commentato la presidente della WECF Francia, Véronique Moreira, ricordando che nei mesi passati sono stati ritirati molti prodotti alimentari in diversi paesi come Croazia, Ungheria, Bulgaria, Slovacchia e Slovenia, per la presenza oltre i valori-guida di acrilammide.

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