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Agente USA: “Così negli aeroporti violavamo i diritti dei viaggiatori con il body scanner”

Jason Edward Harrington, ex agente della Transportation Security Agency, racconta delle violazioni ai diritti dei viaggiatori. “Grazie al body scanner potevamo vedere ogni piercing, anche quelli nelle parti intime. O particolari legati agli organi sessuali. E ricordo quante risate tra di noi”.
A cura di D. F.
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Lui si chiama Jason Edward Harrington, è un ex agente della Transportation Security Agency (agenzia federale che si occupa di sicurezza negli aeroporti) e una sua recente affermazione ha scatenato un'ondata di polemiche negli Stati Uniti. L'uomo, infatti, ha detto: "Mi accorsi presto che stavo lavorando in un'agenzia senza etica. Ogni giorno compivamo abusi ai danni della fiducia della gente e dei contribuenti". La denuncia è stata pubblicata sul sito politico.com in un articolo dal titolo inquietante: "Cara America, ti ho vista nuda. E ci facevamo quattro risate". Il riferimento è all'uso dei body scanner: "Grazie a quella macchina potevamo vedere ogni piercing, anche quelli nelle parti intime. O particolari legati agli organi sessuali. E ricordo quante risate tra di noi". L'ex agente tra l'altro ha anche raccontato di "codici identificativi" per segnalare le ragazze migliori: il "codice rosso" era per quelle particolarmente avvenenti; il codice giallo per quelle "così così"

Ma a parte i commenti sessisti di dubbio gusto la testimonianza va molto oltre. Harrington svolgeva il suo servizio all'aeroporto internazionale O'Hare di Chicago e racconta di controlli speciali sulla base della razza del passeggero: "Durante il nostro addestramento ci hanno insegnato a ripetere a memoria, come una filastrocca, la lista dei paesi ‘cattivi' in ordine alfabetico: Siria, Algeria, Afghanistan, Iraq, Iran, Yemen e Cuba, Libano, Libia, Somalia, Sudan e Corea del Nord. Tutti coloro che venivano da questi Paesi dovevano passare necessariamente da un controllo particolare, una perquisizione personale e un esame lungo e dettagliato dei loro bagagli".

Le pratiche discutibili della Tsa a volte avevano anche americani nel mirino. Harrington racconta di quando dovette confiscare una bottiglia di champagne a un gruppo di soldati appena sbarcati dall'Afghanistan. "Serviva per festeggiare l'arrivo di uno di loro, un soldato giovane, decorato, che stava in sedia a rotelle. Non aveva ambedue le gambe, che erano saltate in aria in seguito allo scoppio di un Ied, uno di quegli ordigni artigianali fatti esplodere ai margini delle strade. Stava per essere festeggiato dai suoi cari perchè comunque era tornato a casa, anche se senza gambe. E noi – sottolinea l'agente – gli sequestrammo lo champagne, in nome della Sicurezza Nazionale".

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