video suggerito
video suggerito

Via l’educazione affettiva dalle medie: cosa fare ora quando vostro figlio fa una domanda sul sesso

Secondo Alberto Pellai – autore, medico e psicoterapeuta – la decisione di escludere l’educazione affettiva e sessuale dalle medie rischia di privare i ragazzi di uno strumento educativo proprio in un periodo storico in cui ne avrebbero il massimo bisogno. In questa situazione, tocca dunque ai genitori accogliere e soddisfare le curiosità dei ragazzi: “Mamme e papà devono essere i primi a informarsi e a prestare ascolto alle domande dei figli”, ha spiegato l’esperto a Fanpoage.it. “Dare le parole giuste significa sottrarre il tema della sessualità al codice del silenzio, della vergogna e della paura”.
Intervista a Alberto Pellai
Medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli Studi di Milano
A cura di Niccolò De Rosa
0 CONDIVISIONI
Immagine

A pochi giorni dall'approvazione dell'emendamento al ddl scuola che lo scorso 16 ottobre ha cancellato le attività didattiche sull'educazione affettiva anche per le classi della secondaria di primo grado, prosegue il dibattito sulla scelta del Governo di ritardare almeno fino alle superiori – e comunque previo consenso obbligatorio firmato dai genitori – qualsiasi progetto o forma di insegnamento relativo alla sfera sessuale e affettiva. Se infatti nel corso di un'intervista al quotidiano La Stampa il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ha salutato l'emendamento presentato dalla Lega come una misura utile "per evitare che i bambini affrontino tematiche complesse e potenzialmente disorientanti come quelle legate all'identità di genere", molti psicologi ed esperti di educazione temono invece che privare i ragazzi degli strumenti necessari per vivere con consapevolezza e serenità la crescita affettiva e sessuale possa rappresentare un rischio ancora maggiore, soprattutto in un'epoca in cui la rete è spesso la principale – e distorta – fonte di informazione.

Di questo avviso è anche il professor Alberto Pellai, medico, psicoterapeuta dell'età evolutiva, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli Studi di Milano e autore di numerosi libri sulla genitorialità, l'ultimo dei quali è "Esci da quella stanza" (Mondadori 2025). Contattato da Fanpage.it, Pellai ha infatti subito sottolineato la sua contrarietà alla nuova normativa: "Non è un provvedimento che serve in un momento nel quale abbiamo bisogno di aggiungere educazione, non di toglierla", afferma Pellai. "La scuola italiana è una delle pochissime in Europa che non ha nel proprio mandato curricolare la disciplina dell’educazione affettiva e sessuale, presente invece in quasi tutti i Paesi dell’Unione. E questo è un paradosso, perché mai come oggi bambini e ragazzi navigano senza alcuna supervisione nel mondo digitale, che rappresenta il principale luogo di diseducazione sessuale nell'età evolutiva".

Professore, con la scuola esclusa, il compito ricade inevitabilmente sulle famiglie. Da dove dovrebbe partire allora un genitore per affrontare questi temi?

L'educazione alla sessualità esiste fin dal primo giorno di vita. Anche se non se ne parla esplicitamente, è una dimensione vitale e pulsante, proprio come l'educazione alimentare o emotiva. Non significa insegnare "come si fa il sesso", ma aiutare i figli a dare un significato alla sessualità nella propria vita. È un percorso che inizia già a tre, quattro, cinque anni, quando i bambini cominciano a esplorare le differenze tra maschile e femminile, non per eccitazione, ma per bisogno di conoscenza. Il mondo adulto deve restare il loro punto di riferimento, offrendo parole, spiegazioni e molto ascolto.

Alberto Pellai
Alberto Pellai

Molti genitori temono di non avere gli strumenti giusti o di non sapere cosa dire. Come possono colmare questa lacuna?

Basta entrare in una buona biblioteca. Esistono moltissimi libri pensati proprio per accompagnare bambini e genitori in base alle diverse fasi di sviluppo, dall’età prescolare alla scuola primaria e secondaria. Sono materiali educativi realizzati da esperti e adeguati all'età dei figli. Il consiglio è di leggerli prima da soli e poi insieme ai bambini. Dare le parole giuste significa sottrarre il tema della sessualità al codice del silenzio, della vergogna e della paura. È esattamente ciò che questo emendamento rischia di rafforzare. Se invece i bambini ricevono linguaggi chiari e rispettosi, ne trarranno solo vantaggio. Per fare ciò, madri e padri devono però essere i primi a informarsi presso fonti attendibili.

E quando il bambino pone una domanda improvvisa, magari in un momento inaspettato? Come comportarsi?

Dimostrando sempre grande apertura. Se un bambino fa una domanda, egli si aspetta che l'adulto la accolga. E se il quesito è particolarmente complicato o, semplicemente, in quel momento non si ritiene di avere una buona risposta, si può anche dire: ‘È una domanda importante, voglio pensarci bene, ne parliamo stasera'. In questo modo il ragazzo vede un genitore che non scappa, che non ricorre al codice del silenzio, ma che si impegna a capire e a rispondere. È importante però che anche il genitore si ponga degli interrogativi: "Da dove nasce quella curiosità? Perché mi ha chiesto proprio questo?". A volte, infatti, la domanda serve al bambino per raccontare qualcosa che lo ha confuso o disorientato. E in questi casi, più della risposta conta l'ascolto, il sentirsi accompagnato.

Immagine

Ci sono argomenti che dovrebbero restare tabù tra genitori e figli?
Il concetto di tabù è educativo solo in apparenza, ma in realtà crea distanza. Significa dire: "Di questo non si può parlare". È un concetto che in educazione non funziona. Ci possono essere domande inappropriate, ma in quel caso il genitore deve spiegare perché si sente in difficoltà, non chiudere la porta. Un figlio si aspetta un genitore presente, che resta in relazione anche quando il tema è complesso. È questo il vero messaggio educativo.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views