Usare tablet e computer può aiutare a leggere di più, secondo uno studio: “Conta come li si utilizza”

Nell’era digitale, lo schermo è diventato un compagno quotidiano anche per i più piccoli. Ma cosa succede quando tablet, TV e app vengono utilizzati per imparare e non solo per intrattenersi? Una nuova ricerca dell’Ohio State University offre uno sguardo approfondito sulle abitudini mediatiche dei bambini di prima elementare, aprendo prospettive interessanti sull’uso dei media educativi. I risultati indicano che, se ben dosati, questi strumenti non solo non danneggiano lo sviluppo, ma possono rappresentare un'opportunità preziosa per sostenere l'apprendimento.
Un piccolo spazio per grandi potenzialità
Secondo lo studio, in media il 12 per cento dei contenuti più utilizzati dai bambini di prima elementare è di tipo educativo. Una percentuale che può sembrare modesta, ma che gli autori della ricerca definiscono "piccola ma potenzialmente significativa". I dati provengono da 346 genitori dell’Ohio che hanno compilato un questionario sugli strumenti digitali più usati dai propri figli: programmi TV, app, video e giochi. Gli studiosi hanno poi classificato i contenuti come educativi o di puro intrattenimento.
"I bambini passano in media due ore e mezza al giorno davanti agli schermi", ha osservato Rebecca Dore, direttrice del Crane Center dell'Ohio State University e autrice principale dello studio. "Se notiamo difficoltà nello sviluppo di alcune competenze, possiamo usare i media educativi come stimolo o supporto". I contenuti più efficaci sono infatti quelli che integrano l'apprendimento nella narrazione, come spesso avviene nei programmi televisivi destinati ai più piccoli.
App e giochi battono la TV e favoriscono i libri
Tra i diversi strumenti, app e giochi risultano più frequentemente utilizzati a fini educativi rispetto a video e programmi TV. I temi più ricorrenti sono quelli legati allo STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Gli studiosi hanno anche notato che il livello socioeconomico non ha inciso sull’uso dei media educativi, segno di un accesso relativamente equo a questo tipo di risorse.

Contrariamente a quanto si potrebbe temere, invece un maggiore utilizzo di media educativi è stato associato a più tempo dedicato alla lettura e a un minor tempo complessivo davanti allo schermo. Un segnale positivo per i genitori che temono un uso eccessivo dei dispositivi digitali. Inoltre, le bambine sembrano prediligere i contenuti educativi più dei coetanei maschi, forse perché attratte da narrazioni più relazionali rispetto a quelle più dinamiche tipiche dei media di intrattenimento.
Per quanto riguarda la "dose ideale" di media e device da somministrare ai piccoli, però, i ricercatori non sono stati in grado di fornire indicazioni precise:molto dipende dal bambino, dal contesto familiare e dagli strumenti disponibili. "Dobbiamo conoscere meglio cosa viene effettivamente utilizzato per diversificare l’offerta e raggiungere anche i bambini che ne hanno più bisogno", ha concluso Dore. "Se i bambini stanno davanti agli schermi, allora rendiamo quei momenti il più possibile di qualità".