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Un papà inglese svela la grande differenza tra i genitori moderni e quelli degli anni ’90: “È tutto qui”

Il comico britannico Jack Skipper è diventato virale con un video in cui confronta l’infanzia degli anni ’90 con quella dei bambini di oggi, sempre più coinvolti in attività organizzate. Tra ironia e nostalgia, riflette su come il ruolo dei genitori sia cambiato, passando dal “seguimi e arrangiati” al “ti organizzo ogni minuto”.
A cura di Niccolò De Rosa
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Una semplice riflessione nata mentre organizzava la festa di compleanno del figlio si è trasformata in un video virale che ha fatto discutere e ragionare centinaia di genitori. Il protagonista è Jack Skipper, stand up comedian britannico e papà appartenente alla schiera di genitori millennial (ossia nati tra il 1980 e il 1998) che ha recentemente condiviso su TikTok un confronto, ironico ma puntuale, sul differente modo di approcciare la genitorialità tra le mamme e i papà degli anni Novanta e quelli di oggi: "La più grande differenza tra l'essere genitore oggi e quando sono cresciuto io e che oggi i genitori devono fare ciò che vogliono i figli".

La festa è ogni giorno

Lungi dall'essere un lamento nostalgico nei confronti del bei tempi andati, la considerazione da Skipper è nata dall'osservazione delle complesse dinamiche che, nelle famiglie moderne, si vengono a creare anche nella pianificazione di eventi apparentemente poco impegnativi, come un compleanno. Trovatosi a dover organizzare la festa per uno dei suoi due figli, Skipper ha infatti notato come tutto fosse diventato molto più complicato a causa del fatto che molte delle attività che aveva in mente – dal parco avventura alla caccia al tesoro – erano già diventate parte della routine nei weekend della famiglia. "Quando ero bambino io – ha raccontato – si facevano cose speciali solo nei giorni speciali. Oggi sembra che ogni giorno debba essere un evento”.

Questa constatazione sulla realtà attuale ha però innescato una serie di ulteriori riflessioni: Skipper ha infatti iniziato a ripensare alla propria infanzia, passata a seguire la madre nei negozi e ad arrangiarsi per non annoiarsi. "Aiutare mia mamma a trovare la taglia giusta era il massimo della caccia al tesoro per me", ha ironizzato nel video.

Più attività, meno tempo libero

La tendenza osservata da Skipper non è affatto un fenomeno temporaneo, ma una caratteristiche ricorrente delle nuove generazioni di genitori, ossessionati dall'idea di tenere i figli sempre impegnati e stimolati per evitare che si annoino e, soprattutto, fare in modo che coltivino al meglio i loro talenti. Se infatti negli anni Novanta l'infanzia era caratterizzata da maggiore libertà e meno strutturazione del tempo, oggi, infatti, molti adulti tendono a riempire le giornate dei figli di attività, riflettendo un’ansia da produttività che investe anche la loro vita. Molto spesso però il risultato ottenuto non è affatto quello desiderato e l'eccesso di  opportunità, finisce per aumentare e lo stress dei ragazzi, ridurne l'autonomia e "ingolfarne" la creatività.

Prendere dal passato per arricchire il presente

Jack, che come tanti altri genitori ha iniziato a ribellarsi a questo trend, oggi cerca di trovare un equilibrio tra passato e presente. Niente più playground al chiuso – "sono troppo grandi ormai"– ma tanto tempo all’aria aperta, tra passeggiate e chiacchierate al parco. "Cerco di non viziarli troppo, e credo che queste attività semplici ci aiutino a stare insieme davvero", ha detto. E se da bambino non aveva scelta, oggi Jack prova a mostrare ai suoi figli che divertirsi non significa sempre fare qualcosa di speciale. E pazienza se a volta i ragazzi si annoieranno. Anche questo servirà alla loro crescita.

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