Tuo figlio è schizzinoso quando si parla di cibo? Lascialo mangiare alla mensa scolastica: la nuova ricerca

Non molti studenti possono dire di avere un buon ricordo della mensa scolastica, eppure secondo uno studio realizzato dai ricercatori dell'Università di Bristol, avere a disposizione ogni giorno un pasto caldo realizzato dalla scuola potrebbe renderli meno schizzinosi a 13 anni e invogliarli a provare più pietanze, rispetto ai coetanei che ricevono un pasto al sacco o tornano a casa per pranzo.
La mensa scolastica, uno strumento utile all'assaggio
Si tratta del primo studio che analizza le abitudini alimentari degli studenti quando queste non sono influenzate dalla presenza dei genitori. Così i ricercatori di Bristol si sono voluti soffermare sulla tendenza ad essere o non essere schizzinosi in fatto di cibo, di 5300 bambini, attraverso uno studio longitudinale che ne ha analizzato le abitudini alimentari in età prescolare e poi al compimento dei 13 anni.
Il campione analizzato era composto per metà da bambini che, non avendo la mensa a scuola, mangiavano quotidianamente pasti al sacco preparati dalla loro famiglia, un terzo di loro pranzava qualche giorno a mensa e qualche giorno a casa, altri quotidianamente a scuola. Un quarto degli intervistati, nonostante il pasto pronto a mensa, affermava di storcere il naso davanti alle pietanze finendo per non pranzare mai, il picco più alto del rifiuto del pranzo si registrava attorno ai 3 anni e portava i piccoli a diventare adolescenti molto schizzinosi in fatto di cibo all'età di 13 anni. Tuttavia, secondo i ricercatori la mensa, che è un contesto in cui i bambini mangiano accanto ai compagni di classe e possono assaggiare pietanze diverse e di stagione, potrebbe aiutarli a superare questo rifiuto per alcuni o tutti gli alimenti.
Osservandoli e ponendo ai piccoli diverse domande, gli studiosi si sono accorti che quando si trovavano a dover mangiare un pasto al sacco realizzato dai loro genitori, sia che fossero schizzinosi sia che lo fossero poco, i bambini tendevano a scartare panini con salumi, pesce, formaggio, uova frutta e insalata rispetto ai coetanei per nulla schizzinosi. Durante i pranzi presso la mensa scolastica, però, anche i bambini più schizzinosi sceglievano di mangiare la frutta e registravano maggiore assunzione di carne come hamburger o salsicce e di arrosto, nonostante ciò storcevano sempre il naso dinnanzi alle verdure cotte.
A mensa i bambini osservano i coetanei
Secondo i ricercatori, seppur neanche la mensa scolastica convinca i bambini ad assumere verdure cotte e verdi, riesce, proprio perché non influenzata dalla dieta dei genitori e dalle loro abitudini alimentari, che si riscontrano anche nella preparazione dei pasti al sacco, a far assaggiare ai piccoli molte più pietanze, anche se sono schizzinosi. "Quando il bambino è a mensa ha la possibilità di scegliere cosa mangiare con maggiore autonomia e soprattutto può essere influenzato positivamente dai suoi coetanei" ha spiegato la dottoressa Taylor, prima firmataria dello studio.
Secondo i ricercatori, però, ogni bambino è diverso, quindi non è detto che un bimbo schizzinoso effettivamente a mensa si conceda di assaggiare quelle verdure verdi che a casa rifiuta: "Ci sono molte altre cose che i genitori possono fare per incoraggiare un'alimentazione sana dei loro figli, che si tratti di godersi i pasti in famiglia, di seguire un'alimentazione equilibrata o di coinvolgerli nella preparazione dei pasti, tutto è d'aiuto" ha concluso la dottoressa Taylor, invitando i genitori ad offrire sempre frutta e verdura ai propri figli, ricche di quei nutrienti necessari ad aiutarli a crescere e svilupparsi.