Tata inglese smonta le convinzioni degli adulti che frenano la crescita dei bimbi: “Meno regole, più gioco”

In un mondo che spesso pretende troppo dai bambini e dai loro genitori, una tata professionista è saltata all'attenzione dei social grazie a un post nel quale ha predicato un approccio più semplice e rispettoso dei tempi e dei bisogni dei più piccoli. Esther Allen, una laurea in Sviluppo della Prima Infanzia e oltre 14 anni di esperienza a diretto contatto con i bambini ha infatti recentemente condiviso i suoi princìpi educativi"controcorrente, mettendo in discussione alcune delle pratiche più comuni nella crescita dei bambini con un breve contenuto dal titolo eloquente: "Ecco le cose che non faccio mai da tata".
Meno forzature, più ascolto
Secondo Allen, ci sono comportamenti che molti adulti adottano in buona fede, ma che non favoriscono davvero lo sviluppo emotivo dei più piccoli. Obbligare un bambino a dire "scusa" quando non lo sente davvero, forzarlo a condividere un gioco o intervenire in ogni momento della sua giornata sono atteggiamenti che, pur con le migliori intenzioni, rischiano di ostacolare la sua crescita. "I bambini imparano molto di più osservando gli adulti che si comportano con gentilezza ed empatia, piuttosto che subendo regole imposte", ha spiegato Allen, raggiunta dai microfoni della rivista Newsweek.

Il valore del gioco libero
Un altro punto toccarto della tata britannica riguarda l’importanza del gioco autonomo. Troppo spesso, adulti e genitori si sentono in dovere di interagire continuamente con i bambini, proponendo attività complesse o stimolazioni continue. Ma Allen invita a fare un passo indietro: "Non c’è nulla di sbagliato se vostro figlio gioca da solo. È proprio in quei momenti che sviluppa concentrazione, resilienza e immaginazione".
Esempio concreto: un bambino che cerca di costruire una torre con i blocchi impara molto di più affrontando la frustrazione di vederla cadere e riprovando, rispetto a quando un adulto interviene subito per "aiutarlo". Anche domande continue o i tentativi di alimentarne la curiosità possono in realtà interrompere la sua concentrazione.

Credits: Instagram/@theestherapproach
Basta sensi di colpa
Con il suo messaggio, Allen ha voluto anche alleggerire il carico emotivo che spesso grava sulle spalle dei genitori. "Non serve organizzare ogni giorno attività creative perfette, né sentirsi in colpa se vostro figlio non è sempre educato o disposto a condividere", dice. Le sue parole si rivolgono a chi cresce i bambini con intenzionalità e rispetto, ma senza inseguire modelli irrealistici. Per Allen, infatti, l'obiettivo del suo messaggio è costruire una comunità di adulti che condividano una visione educativa più empatica, meno performativa e più centrata sulle reali necessità del bambino: "So che questo contenuto parlerà alle persone giuste, anche se non subito", ha concluso, fiduciosa che le sue parole possano contribuire a ridisegnare il modo in cui si guarda all’infanzia, con meno regole da imporre, più tempo per crescere.