Stemmi di contrada sulle culle dei bimbi nati all’Ospedale di Legnano: “Così passa la paura del dottore”

Il piccolo Giacomo (nome di fantasia) non lo sa ancora ma la sua mamma e il suo papà hanno deciso di aderire all’iniziativa promossa dal reparto di neonatologia dell’Ospedale di Legnano e accanto al suo nome, la sua data di nascita e il suo peso in grammi, sulla sua culla c’è appeso uno stemma dallo sfondo rosso e fiori e merlatura blu. Quel simbolo rappresenta La Flora, una delle 8 contrade in cui la città è divisa e che nel mese di maggio in particolare, fremono e si attivano nell’attesa del Palio di Legnano.
Come ci spiega la dottoressa Laura Pogliani, direttrice della pediatria dell’Ospedale, permettere ai neonati di dirsi dei contradaioli fin dalla nascita è uno dei tentativi della struttura di creare un profondo legame tra la vita che nasce e il tessuto sociale in cui si inserirà: “A Legnano le famiglie che frequentano le contrade sentono un forte senso di appartenenza ai loro luoghi e alla loro città, con questa iniziativa speriamo di indirizzare i neonati di oggi, che saranno i giovani di domani, alla vita di Contrada che li può distogliere da altri interessi nocivi che, come abbiamo modo di vedere in Pronto Soccorso, portano invece a risvolti drammatici”.
In attesa di domenica 25 maggio, quando le 8 contrade faranno sfilare i propri figuranti per la città e sosterranno i propri colori durante la successiva gara ippica, i piccoli legnanesi e le loro famiglie guardano con orgoglio i piccoli stemmi sulle loro culle.
L’iniziativa degli stemmi di contrada sulle culle
Con i calzari ai piedi e il camice ci siamo fatti strada tra le culle della neonatologia dell’Ospedale di Legnano dove ad attenderci c’era tutto il team di medici e infermieri attivi tra il reparto di neonatologia e quello di pediatria dell’ospedale. Pareti colorate, stelline appese ad ogni finestra e stemmi di contrada sui camici di tutto il personale: “È uno dei reparti più belli dell’ospedale, senza nulla togliere agli altri, ma qui nasce la vita e nella maggior parte dei casi vengono al mondo bambini che stanno bene” spiega Pogliani.

L’idea di abbellire le culle dei nuovi nati nel mese di maggio, con gli stemmi delle otto contrade che si fronteggiano nella rievocazione storica della battaglia di Legnano, è venuta alla dottoressa Veruska D’Elia, ostetrica coordinatrice del reparto di Ostetrica e Ginecologia dell’Ospedale di Legnano, che si è subito rivolta a Silvia Pastori un’infermiera che si occupa in particolare di allattamento materno ma che non può proprio mettere da parte la sua vena artistica. “Ho realizzato graficamente gli stemmini da poter attaccare alla culla dei bambini, in modo che si sentissero legnanesi doc sin dalla nascita”. L'infermiera ci rivela che l'idea iniziale era quella di realizzare dei veri e propri body per i più piccoli con gli stemmi di contrada, ma che poi hanno optato per un'idea alquanto bella ma più pratica.
Il sogno di un ospedale che non faccia paura ai più piccoli
Bandiere colorate che svolazzano, suono di chiarine nell’aria e rullo di tamburi, il mese di maggio per la città di Legnano profuma di Palio. E lo sanno bene anche tutte le coppie che nell’Ospedale Cittadino, da pochi giorni a questa parte, stanno dando alla luce i loro bambini e richiedono a gran voce che venga appeso lo stemma della loro contrada di appartenenza al cartellino di riconoscimento del loro bebè. "Lo chiedono anche coppie di genitori che arrivano da fuori Legnano, perché l'entusiasmo del Palio coinvolge tutti" ci spiegano dall'Ufficio Stampa dell'Ospedale. La partecipazione a questa iniziativa in un Ospedale in cui, come ci spiega Laura Pogliani, a discapito della crisi demografica, le culle rimangono piene: "Siamo in controtendenza da ormai 3 anni, due anni fa i nuovi nati da noi sono aumentati del 9% e del 10% nel 2024, è una gioia enorme perché i bambini sono il nostro futuro" ha spiegato.

Iniziative come quella degli stemmini di contrada sulle culle si inseriscono in una rosa più ampia di attività volte a far passare ai bimbi la paura del dottore: "Negli scorsi anni abbiamo attivato l'iniziativa ‘La mia amica pediatria' che ha permesso ai bambini di terza elementare di visitare il reparto di pediatria e il nido, per abituarli a non avere paura di questo luogo e delle terapie che vengono somministrate al suo interno". L'obiettivo ultimo, infatti, secondo Pogliani e tutto il suo team, è proprio quello di permettere ai più piccoli di guardare all'Ospedale come ad un luogo di guarigione, in grado di togliere la sofferenza che arreca la malattia, senza più averne paura.