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Secondo una psicoterapeuta, c’è una frase “potente” che aiuta i figli di ogni età a crescere più sicuri

Una frase semplice può racchiudere l’essenza della genitorialità. La psicoterapeuta infantile Jessica VanderWier ha condiviso su Instagram un racconto diventato virale che mostra come ascolto, empatia e accoglienza valgano più di qualsiasi manuale. “Sono felice che tu me l’abbiadetto”: poche parole capaci di creare un legame sicuro tra genitori e figli.
A cura di Niccolò De Rosa
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A volte, per essere buoni genitori, non servono manuali complessi o strategie educative elaborate. Basta una frase semplice, pronunciata con sincerità. È questo il cuore della riflessione condivisa su Instagram dalla psicoterapeuta infantile Jessica VanderWier, che con un racconto breve ma intenso ha colpito la sensibilità di migliaia di persone. Il suo contenuto, diventato in pochi giorni virale, è riuscito a toccare corde profonde in chi si trova ogni giorno a fare i conti con le sfide della genitorialità.

Nel suo post, VanderWier ha immaginato la vita di una bambina che cresce sapendo di poter contare sempre sulla stessa risposta del padre, in ogni momento di difficoltà. Dal bicchiere rotto a tre anni, alle prime delusioni con le amiche, fino alla solitudine dei giorni di università: la frase resta la stessa: "Sono felice che tu me l'abbia detto". un segnale di accoglienza e ascolto che diventa un filo conduttore. Diventata madre, la ragazza ripete quelle stesse parole al proprio bambino, chiudendo il cerchio.

Dalla terapia al social

La storia non è autobiografica, ma nasce dalle esperienze che VanderWier raccoglie ogni giorno nel suo lavoro di terapeuta. "Molti genitori mi raccontano di sentirsi sopraffatti da consigli e regole. Quando non funzionano, credono di aver fallito", ha spiegato in un'intervista rilasciata a Newsweek. Il suo obiettivo è invece quello di riportare l’attenzione su ciò che davvero serve: vicinanza, empatia, semplicità.

Secondo VanderWier, spesso la chiave è ricordare cosa serviva a noi quando eravamo bambini. "Forse era solo un abbraccio, qualcuno che ascoltasse, un adulto che giocasse con noi o che ci accompagnasse con calma nei momenti di paura", ha scritto. Per questo invita i genitori a un piccolo esercizio: immaginarsi piccoli e chiedersi di cosa avrebbero avuto bisogno.

Reazioni tra lacrime e gratitudine

Il post ha scatenato un’ondata di emozione. "Sto piangendo, è bellissimo", ha scritto un utente. "Mi ha ricordato quanto sono fortunata ad avere un papà così", ha commentato un’altra. In tanti si sono riconosciuti nella fatica di crescere figli in un mondo che chiede perfezione, ma hanno trovato sollievo nel messaggio della terapeuta: non serve essere genitori infallibili, basta creare uno spazio sicuro in cui i bambini si sentano accolti e ascoltati.

VanderWier ha raccontato di essere rimasta colpita dalle reazioni: "Il più grande regalo è leggere che tanti genitori hanno capito di non dover avere tutte le risposte per essere abbastanza". Il segreto, insomma, non sta nei manuali o nei trucchi educativi, ma in poche parole che racchiudono tutto l’amore possibile.

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