Ritorno al telefono fisso: la scelta di una famiglia per educare i figli alle conversazioni a distanza

Nell’era degli smartphone, delle videochiamate e dei dispositivi intelligenti sempre più pervasivi, può sembrare assurdo pensare di tornare al telefono fisso, uno strumento che sta via via scomparendo dalle nostre case. Eppure, è proprio quello che ha fatto Britteny Mast, una mamma dell’Oregon, che ha deciso di installarne uno in casa per i suoi figli di sei e otto anni. Una scelta controcorrente, ma dettata da motivazioni ben precise: proteggere i bambini dall’uso (troppo) precoce della tecnologia, favorendo allo stesso tempo l’indipendenza e la capacità di comunicare.
Una scelta consapevole: niente smartphone, almeno per ora
Sempre più genitori si trovano a dover decidere quando sia il momento giusto per affidare uno smartphone ai propri figli. Britteny Mast, insieme al marito, ha deciso di posticipare il più possibile questo passaggio. Per garantire comunque un canale di comunicazione quando i piccoli restano a casa da soli, la coppia ha optato per un telefono fisso con connessione internet, più semplice da installare rispetto a una linea tradizionale.
"Man mano che i nostri figli crescono, ci siamo resi conto che un telefono di casa sarebbe stato utile per diversi motivi", ha spiegato Mast nella didascalia del post pubblicato su Instagram che ha fatto conoscere la sua iniziativa. "Abbiamo però deciso che un cellulare non può essere un'opzione per i nostri figli finché non saranno molto più grandi". Così Mast e il marito hanno scelto di dotare il proprio salotto di un cordless che fa molto 2010 per permettere ai figli di chiamare amicie e parenti senza dover per forza chiedere ai genitori i loro cellulari: "Finora i bambini pensano che sia fantastico e amano chiamare la nonna da soli".
Educare alla comunicazione, senza schermi
Una delle scoperte più curiose fatte dalla famiglia riguarda le difficoltà iniziali dei bambini nell’uso del telefono: non avevano mai imparato le basi della conversazione telefonica. Dire "pronto", attendere una risposta, riconoscere la voce di chi chiama — tutti gesti semplici, ma nuovi per chi è abituato solo a interazioni via video o messaggi.
"La comunicazione verbale è diventata una competenza da insegnare, perché i bambini sono cresciuti con FaceTime e tablet in mano", ha raccontato la mamma in un’intervista a Today.com.

Troppa tecnologia? Gli effetti sui più piccoli
La scelta della famiglia Mast trova sostegno anche nei dati scientifici. Studi recenti hanno evidenziato come l’uso precoce e intensivo di dispositivi digitali — tablet in particolare — possa influire negativamente sul comportamento dei bambini. L’esposizione continua agli schermi può ostacolare lo sviluppo delle capacità sociali e compromette la gestione delle emozioni, portando più facilmente a crisi di rabbia o difficoltà di concentrazione. Anche il rendimento scolastico e il rapporto con i coetanei possono risentirne, a causa della minore interazione reale con l’ambiente familiare.
Tecnologia sì, ma con equilibrio
Come ribadito dalla stessa Britteny Mast, la scelta di ritardare l'acquisto di uno smartphone per i figli non vuole essere una condanna alla tecnologia – anzi, la stessa Mast è molto attiva sui social – ma semplicemente un invito a un uso più consapevole e graduale di mezzi così potenti come i device digitali. Il telefono fisso, in questo contesto, diventa così, uno strumento educativo alternativo, semplice, concreto e privo di distrazioni, perfetto per insegnare ai bambini il valore della comunicazione autentica.