Psicologa rivela i 5 segnali per capire se tuo figlio è emotivamente sicuro: “È la base per la loro crescita”

Molti genitori si chiedono ogni giorno se stanno offrendo ai propri figli l’ambiente emotivo giusto per crescere sereni e fiduciosi. Una psicologa clinica e della salute irlandese, Bronagh Fitzpatrick, prova a rassicurarli: spesso, anche senza accorgersene, stanno facendo un buon lavoro. In un recente post pubblicato su TikTok, Fitzpatrick ha infatti individuato alcuni comportamenti che indicano una buona sicurezza emotiva da parte dei più piccoli, una condizione che, secondo l'esperta, rappresenta la base sulla quale si può sviluppare la crescita del bambino. "Quando i bambini si sentono sicuri, sia fisicamente sia emotivamente, il loro cervello può concentrarsi su apprendimento, sviluppo e relazioni, invece di restare in costante allerta per percepire pericoli", ha spiegato alla testata Newsweek. Un bambino sicuro esplora il mondo con fiducia, sapendo di avere una base stabile a cui tornare. Sul lungo periodo, questo tipo di sicurezza favorisce relazioni più solide, maggiore resilienza e benessere mentale. Al contrario, la mancanza di sicurezza emotiva può portare a difficoltà nel fidarsi degli altri, nel regolare le emozioni e nella percezione del proprio valore.
Non serve essere perfetti
Nel post Fitzpatrick, ha elencato alcuni dei segnali che indicano come un bambino possa sentirsi emotivamente sicuro: saper dare un nome alle proprie emozioni, superare i piccoli contrattempi, mostrare curiosità, sapere come calmarsi da soli dopo uno scoppio di emotività e non avere problemi a dimostrare il proprio affetto. Certo, ha aggiunto la psicologa, qualche genitore potrebbe preoccuparsi se il suo bambino non mostra tutti i segnali presenti nella lista, ma in questo caso Fitzpatrick invita a cambiare prospettiva: la sicurezza emotiva non è affatto una questione di perfezione e anche le persone più risolte ed equilibrate del mondo ogni tanto compiono qualche sbavatura. "Non si tratta di spuntare ogni casella tutte le volte", ha precisato. "Riparare momenti di disconnessione, come chiedere scusa dopo aver alzato la voce o offrire un abbraccio dopo una giornata difficile, è spesso più efficace che non sbagliare mai".
Creare un senso di sicurezza emotiva non richiede strategie elaborate. Secondo la psicologa, sono i piccoli gesti coerenti a fare la differenza. Ad esempio, dopo la scuola può essere utile non lanciarsi subito in mille domande (il classico: "Come è andata? Cosa avete fatto oggi a scuola?"), ma sedersi accanto al bambino, offrirgli uno snack e lasciarlo aprirsi quando è pronto. Allo stesso modo, la routine della buonanotte – leggere una storia o condividere qualcosa di cui si è grati – trasmette un senso di stabilità e protezione. "Quando i bambini vedono gli adulti gestire le proprie emozioni con calma, stabilire limiti gentili e offrire conforto, imparano che anche loro possono fare lo stesso in sicurezza", spiega Fitzpatrick.
La sicurezza non è protezione totale
Un altro errore comune tra i genitori, ha continuato l'esperta, è pensare che offrire sicurezza emotiva significhi proteggere il bambino da ogni difficoltà. In realtà, secondo Fitzpatrick, si tratta di mostrare che anche le emozioni più forti possono essere affrontate all’interno di un rapporto sicuro. "Il mio compito di genitore è aiutare i bambini a capire che non sono soli nei momenti difficili e che le loro emozioni non ci allontaneranno da loro", ha concluso la psicologa.