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Perché mio figlio si agita di notte: cos’è il pavor notturno

Il pavor notturno è un disturbo del sonno frequente nei bambini in età scolare, che si manifesta con urla, agitazione e comportamenti inusuali durante il riposo. Spesso legato a stress o predisposizione genetica, questo fenomeno non è dannoso né causato da patologie, anche se molti genitori si trovano in difficoltà a gestirlo. Fanpage.it ne ha parlato con la prof.ssa Luana Nosetti, pediatra e responsabile del Centro disturbi del sonno dell’Ospedale Del Ponte di Varese.
Intervista a Luana Nosetti
Professore associato presso l’Università degli Studi dell'Insubria e Responsabile del Centro disturbi respiratori del sonno e pneumologia pediatrica Ospedale F. Del Ponte, Varese
A cura di Niccolò De Rosa
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Per molti genitori si tratta di una scena frequente: poco dopo aver preso sonno, il bambino inizia ad agitarsi, urla e sembra terrorizzato. È così che si manifesta il pavor notturno, un disturbo del sonno piuttosto frequente in età pediatrica che sebbene possa spaventare i genitori, nella stragrande maggioranza dei casi, non è indice di alcun problema neurologico o psicologico. Questo fenomeno si verifica soprattutto tra i 3 e i 7 anni e si manifesta durante le fasi più profonde del sonno, quando il cervello del bambino è ancora immaturo e fatica a passare da una fase all’altra del riposo. Per capire meglio di cosa si tratta, quali siano le cause e, soprattutto, come comportarsi quando succede, Fanpage.it ha intervistato la dottoressa Luana Nosetti, pediatra, Professore associato presso l’Università degli Studi dell'Insubria e Responsabile del Centro disturbi respiratori del sonno e pneumologia pediatrica dell’Ospedale F. Del Ponte di Varese.

Cos’è il Pavor Notturno e perché si verifica di notte

"Dobbiamo differenziare due modi di caratterizzare un disturbo che apparentemente sembra simile. Da una parte il pavor notturno, dall'altra gli incubi o sogni terrifici" spiega la professoressa Nosetti. Il pavor nocturnus – traducibile dal latino come "terrore notturno" – è infatti tipico della prima parte del sonno, quando il bambino dorme molto profondamente. Gli incubi, invece riguardano la seconda parte del riposo notturno e sono associati a quella che viene chiamata la fase REM, la fase in cui avvengono i sogni più nitidi e intensi.

Prof.ssa Luana Nosetti
Luana Nosetti ,Professore associato presso l’Università degli Studi dell'Insubria e Responsabile del Centro disturbi respiratori del sonno e pneumologia pediatrica Ospedale F. Del Ponte, Varese

Si tratta di una parasonnia – un comportamento anomale del sonno,  proprio come il bruxismo, il digrignamento notturno dei denti, o il sonnambulismo – e nei bambini piccoli si manifesta proprio come un brutto sogno. "Il bambino presenta un aumento della frequenza cardiaca e respiratoria. Può urlare, emettere versi, sudare, alzarsi dal letto e perfino fare la pipì nel letto", continua l'esperta. "Al suo risveglio però, il piccolo non ricorderà nulla". Gli incubi invece, proprio perché appartenenti a una fase del sonno più vicina al momento del risveglio, vengono invece vissuti con maggiore intensità e possono essere facilmente ricordati ed elaborati anche al mattino successivo.

Il pavor notturno, a differenza dei comuni incubi, non lascia alcun ricordo al momento del risveglio.
Il pavor notturno, a differenza dei comuni incubi, non lascia alcun ricordo al momento del risveglio.

Qual è la fascia d’età in cui si verifica più spesso il pavor notturno

Quella dei terrori notturni è una fase che interessa i primi anni di vita. La prima insorgenza, chiarisce Nosetti, di solito si verifica dai 18 mesi in avanti. Simili episodi possono presentarsi anche con una certa frequenza per tutta l'età scolare, tuttavia intorno ai 10-12 anni tende progressivamente a scomparire.

Quali sono le cause del pavor notturno

Gli episodi di pavor notturno possono essere innescati da diverse cause. Spesso un ruolo importante viene giocato dalla componente genetica: i bambini appartenenti a famiglie dove si sono già verificati casi simili hanno maggiori probabilità di sperimentare questa parasonnia. Anche le abitudini di casa, una cena troppo pesante o l'atmosfera familiare possono però facilitare l'insorgenza del fenomeno.

"Lo stress è, per esempio, una causa scatenante molto comune, così come i cambiamenti repentini, che mettono sotto pressione i più piccoli", spiega Nosetti. "Un viaggio, un trasloco o un accadimento spiacevole durante la giornata, sono tutte situazioni che aumentano lo stress dei bimbi e quindi possono scatenare il pavor durante la notte".

Predisposizione genetica e stress sono gli elementi più comuni che possono favorire l'insorgenza di terrori notturni.
Predisposizione genetica e stress sono gli elementi più comuni che possono favorire l'insorgenza di terrori notturni.

Come devono comportarsi i genitori

Vedere un figlio o una figlia che suda, grida e si agita nel letto, può facilmente spaventare un genitore, anche perché molto spesso il pavor viene confuso con un sogno terrificante. In questi casi però, la cosa più saggia che una mamma o un papà possa fare è semplicemente quella di non svegliare il piccolo. "Causare il risveglio del bambino può solo agitarlo e compromettere ulteriormente la qualità del suo riposo. I genitori dovrebbero pertanto limitarsi a confortare il piccolo, accarezzandolo, parlandogli dolcemente e facendo sentire la propria vicinanza" chiarisce Nosetti.

L'intervento di mamme e papà può invece essere prezioso per stabilire buoni rituali del sonnoorari ben definiti per la nanna, niente schermi o dispositivi elettronici prima di addormentarsi, piccole routine come il bagnetto o indossare il pigiamino – e ricreare un ambiente domestico che tranquillizzi i bambini e favorisca un riposo ristoratore e di qualità.

Pavor notturno, quando preoccuparsi

Per quanto l'intensità degli episodi notturni possa facilmente impressionare un osservatore esterno, il pavor notturno non è una patologia né una condizione che comporta effetti sullo sviluppo o la salute del cervello. Passata la notte, il bambino si risveglia sereno, senza alcuna inquietudine residua.

"I genitori devono stare molto tranquilli. Anche se possono spaventare, gli episodi di pavor notturno hanno in verità un'evoluzione benigna e non vi è alcun pericolo per i figli. L'importante è non agitarsi, non svegliare di soprassalto i piccoli e ricordarsi di adottare sempre una buona igiene del sonno", conclude la pediatra.

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