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Perché è importante il Tummy Time: cos’è, quando farlo e i benefici

Il tummy time, ovvero il tempo trascorso dal neonato a pancia in giù quando è sveglio e sorvegliato, è una pratica semplice ma fondamentale. Si può iniziare già dai primi giorni con brevi sessioni quotidiane, utili a rafforzare i muscoli, stimolare la coordinazione, prevenire l’appiattimento del cranio e favorire lo sviluppo motorio.
A cura di Niccolò De Rosa
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Il tummy time è una delle prime attività motorie consigliate ai neonati e consiste nel posizionare il bambino a pancia in giù quando è sveglio e sotto la supervisione di un adulto. Semplice e naturale, questa pratica favorisce lo sviluppo muscolare, prepara alle prime tappe motorie e contribuisce alla salute globale del piccolo. Non si tratta solo di un esercizio o di un gioco, ma di un momento prezioso di relazione e stimolazione che può fare la differenza nella crescita armoniosa del neonato.

Cos'è il Tummy Time e perché si chiama così

Il termine "tummy time" deriva dall'inglese e significa letteralmente "tempo sul pancino". È stato introdotto dai pediatri statunitensi negli anni '90, in parallelo con le raccomandazioni di far dormire i bambini supini per ridurre il rischio di SIDS (la cosiddetta "sindrome della morte in culla"). Se la posizione sulla schiena è infatti la più sicura durante il sonno, il tempo trascorso a pancia in giù da svegli serve a bilanciare la crescita muscolare e prevenire alcune problematiche, come l'appiattimento del cranio.

Il tummy time non deve pertanto spaventare i genitori: si inizia con pochi minuti al giorno, aumentando gradualmente la durata, sempre con il piccolo vigile e seguito da vicino. È un'attività che stimola in modo naturale le capacità motorie del bambino e rafforza la relazione con chi lo accompagna.

I benefici del Tummy Time: perché è importante

Inserire il tummy time nella routine quotidiana ha numerosi vantaggi, che vanno oltre il semplice esercizio fisico. Questa pratica contribuisce infatti allo sviluppo neuromotorio e alla prevenzione di disturbi posturali, oltre a favorire momenti di gioco e interazione.

  • Rafforzamento muscolare: aiuta a sviluppare i muscoli di collo, spalle, braccia e schiena, indispensabili per le tappe successive come rotolarsi, gattonare e sedersi.
  • Sviluppo della coordinazione: migliora il controllo dei movimenti e la percezione del proprio corpo nello spazio.
  • Prevenzione della plagiocefalia: riduce il rischio di appiattimento della parte posteriore del cranio, frequente nei primi mesi di vita.
  • Stimolazione visiva e sensoriale: il bambino esplora l’ambiente da una prospettiva nuova, allenando vista e curiosità.
  • Supporto alle prime autonomie: ponendo le basi per movimenti più complessi, favorisce il passaggio verso la posizione seduta e il gattonamento.
  • Occasione per stimolare relazione e socialità: rappresenta un'occasione speciale di contatto, gioco e comunicazione con i genitori.
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Qual è il momento giusto per il Tummy Time

Secondo i pediatri, il tummy time può iniziare già dai primi giorni di vita, per periodi molto brevi di uno-due minuti, da ripetere più volte nell'arco della giornata. Come raccontato in una precedente intervista a Fanpage.it dal dottor Domenico Curci, Ortopedico dell'Unità operativa di Ortopedia pediatrica all'IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio, questa pratica accompagna la crescita naturale del piccolo e lo prepara alle successive conquiste motorie, come mantenere la posizione seduta e poi gattonare. L'ideale è proporre l'esercizio quando il bambino è sveglio, rilassato e in un ambiente tranquillo, per esempio dopo il cambio o lontano dal momento della poppata. Con il passare delle settimane, i tempi possono essere progressivamente allungati fino a raggiungere, intorno ai 3-4 mesi, circa 10-15 minuti al giorno suddivisi in più sessioni.

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