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“Ostacola lo sviluppo motorio e cognitivo”: l’esperto spiega perché non usare il girello per i propri bambini

Il girello è un supporto con ruote usato per aiutare i bambini a muovere i primi passi, ma oggi è fortemente sconsigliato dai pediatri. Antonino Gulino, pediatra di famiglia e membro della Società Italiana di Pediatria, avverte: ostacola lo sviluppo motorio e cognitivo, ritarda l’autonomia e può causare incidenti domestici. Meglio favorire il movimento libero in spazi sicuri.
Intervista a Antonino Gulino
Pediatra di famiglia e membro della Società Italiana di Pediatria
A cura di Niccolò De Rosa
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Il girello è un supporto con ruote sul quale il bambino viene messo in posizione eretta, consentendogli di spostarsi spingendosi con i piedi. Per anni è stato considerato un aiuto per imparare a camminare, ma oggi i pediatri lo sconsigliano fermamente. "È assolutamente controindicato" ha dichiarato a Fanpage.it Antonino Gulino, pediatra di famiglia e membro della Società Italiana di Pediatria, spiegando come questo strumento non solo finisca per ostacolare – anziché facilitare – lo sviluppo psicomotorio naturale, ma possa anche rivelarsi pericoloso per l'incolumità del piccolo.

Perché evitare il girello per i primi passi dei bambini

Il motivo principale per cui il girello è sconsigliato riguarda l'acquisizione delle abilità psicomotorie necessarie per imparare a muoversi autonomamente. Il bambino hainfatti  bisogno di attraversare tappe fondamentali come il gattonamento e la posizione seduta, per sviluppare equilibrio, forza muscolare e coordinazione. Il girello "salta" queste fasi, mettendo il bambino in piedi prima che sia pronto, compromettendo l’acquisizione di schemi motori e cognitivi indispensabili. Come spiega Gulino, "ogni posizione intermedia è una conquista", che serve al bambino per imparare a controllare il proprio corpo e muoversi in autonomia. Costringendolo a una posizione eretta quando ancora non si è maturi per questo step, il girello ritarda l'apprendimento del camminare adeguato e limita l'esplorazione spontanea, fondamentale anche sul piano cognitivo. Spingendosi con le punte, poi, i piccoli adottano una postura innaturale e rischiano di rallentare ulteriormente l'acquisizione di una corretta andatura eretta.

Camminando sulle punte, i bambini che usano il girello rischiano di abituarsi a una modalità di deambulazione poco corretta
Camminando sulle punte, i bambini che usano il girello rischiano di abituarsi a una modalità di deambulazione poco corretta

Oltre a questi aspetti, ci sono infine rischi immediati legati alla sicurezza. Il bambino sul girello si muove con velocità e scarso controllo, incrementando il rischio di incidenti: si va dal banale urto contro un mobile alla caduta dalle scale, se la casa non è adeguatamente messa in sicurezza. "Nella mia esperienza – racconta il pediatra – ho visto bambini che hanno riportato traumi perché con il girello si sono lanciati verso una scala priva di cancelli di protezione".

Come supportare i bambini per i loro primi passi

Al posto del girello, Gulino invita i genitori a favorire uno sviluppo motorio naturale e rispettoso dei tempi del bambino, senza fare troppo affidamento su oggetti e strumenti pensati per sostituire il naturale stimolo che spinge i bimbi a muoversi ed esplorare il mondo circostante. L'ideale, suggerisce il pediatra, sarebbe predisporre uno spazio sicuro e libero, con tappeti antiscivolo e magari qualche giocattolo stimolante (colorato, sonoro) che incoraggi il piccolo a spostarsi autonomamente per raggiungerlo e osservarlo. Lasciare il bambino scalzo o con calzini antiscivolo migliora poi la percezione del suolo e l’equilibrio.

Bambino strisce e si muove

All'interno di un ambiente sicuro, il piccolo può gattonare, mettersi in piedi aggrappandosi a sedie o mobili bassi e iniziare la cosiddetta "navigazione costiera" – o cruising, secondo la dicitura anglosassone – spostandosi lateralmente e sorreggendosi agli appigli forniti dall'ambiente. Questo processo spontaneo e graduale consente di rafforzare muscoli e coordinazione senza imposizioni esterne. Un altro strumento propedeutico – ma la cui pratica deve iniziare fin dai primi mesi di via – è poi il tummy time, ovvero l'adozione di piccole sessioni di tempo a pancia in giù sotto la supervisione del genitore. Anche se limitato a brevi periodi, è essenziale per rinforzare collo, spalle e tronco, gettando le basi per tutte le tappe successive dello sviluppo motorio.

In sintesi, più che sostituire il girello con altri strumenti, l’approccio raccomandato dai pediatri è creare uno spazio sicuro dove il bambino possa esplorare liberamente e rispettare il suo ritmo. Come ricorda Gulino, "non è necessario forzare i tempi: il bambino deve scoprire da solo come passare da sdraiato a seduto, da seduto a in piedi e infine a camminare". Un percorso naturale che, oltre a tutelare la salute, sostiene una crescita armoniosa e serena.

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