“Non porto i miei figli a tutte le feste di compleanno”: l’idea di una mamma per valorizzare il tempo in famiglia

Organizzare il tempo familiare può sembrare una sfida continua, soprattutto quando si ha a che fare con figli piccoli, impegni scolastici, attività sportive e inviti sociali. Ma cosa succede se si inizia a dire "no" ad alcune di queste occasioni, come le feste di compleanno dei compagni di scuola? L’economista e scrittrice Emily Oster ha innescato un'accesa discussione online proprio su questo tema, sostenendo pubblicamente l’importanza di scegliere consapevolmente come e quando dedicare tempo alla propria famiglia, anche a discapito di eventi molto amati dai figli, come le feste di compleanno.
Il valore del tempo in famiglia
Emily Oster, economista, scrittrice e madre di due figli, ha recentemente spiegato nel podcast We Met At Acme perché nella sua famiglia capita spesso di declinare inviti a feste di compleanno dei bambini. La motivazione? La volontà di preservare spazi fissi per il tempo da trascorrere insieme, senza rinunciare continuamente ai propri ritmi per seguire l'agenda sociale dei figli. "Per noi la domenica mattina è dedicata alle attività in famiglia, come escursioni o passeggiate all’aperto. Se arriva un invito a una festa in quella fascia oraria, la risposta è semplicemente un no’", ha raccontato Oster.
Scelte consapevoli e non giudicanti
Come ribadito dalla stessa Emily Oster, l'idea alla base di questa scelta non è naturalmente quella di isolarsi socialmente o arroccare i figli all'interno di un fortino familiare che esclude il resto del mondo, ma riguarda il semplice desiderio di compiere scelte coerenti con i propri valori. "È importante chiedersi: che aspetto vogliamo che abbiano i nostri weekend?", ha spiegato.
Non si tratta, quindi, di rifiutare ogni occasione di socialità, ma di stabilire delle gerarchie negli eventi che costruiranno i ricordi – e, verosimilmente – la personalità dei suoi piccoli. Per questo figli di Oster, che oggi hanno 10 e 14 anni, partecipano a feste e momenti di aggregazione, a patto però che questi non coincidano con altri appuntamenti considerati "sacri" e intoccabili. "L'idea di dare priorità a un po' di tempo che noi quattro possiamo trascorrere insieme, ovvero del tempo in famiglia, è molto importante", ha sottolineato la donna.
Personalizzare il proprio equilibrio
Secondo Oster, la decisione di privilegiare i momenti passati in famiglia rimane un caposaldo del suo approccio educativo, tuttavia la stessa scrittrice non ha tenuto a non imporre la propria visione come un modello universale e valido per tutti. "Non mi aspetto che tutti siano d’accordo. L’importante è riflettere su ciò che è meglio per la propria famiglia", ha ribadito in un’intervista al talk Good Morning America. L’obiettivo di un genitore, ha sottolineato Oster, dovrebbe essere infatti quello di fare una riflessione più profonda sulle proprie scelte quotidiane, non per uniformarsi a uno standard, ma per costruire una routine che rispecchi i valori e i desideri di ciascun nucleo familiare.
Un dibattito che divide i genitori
Il video del podcast condiviso su TikTok ha subito iniziato a girare in Rete, raccogliendo centinaia di commenti contrastanti. C’è chi si riconosce nel bisogno di proteggere il tempo familiari ("I miei figli facevano sport a livello agonistico, non potevamo essere ovunque. Dire qualche no ci ha aiutato", ha scritto una madre) e chi invece ha aspramente criticato una linea tanto inflessibile nei riguardi della vita sociale dei figli: ""Mia madre era così. Alla fine, se neghi troppe feste, la gente smetterà di invitare tuo figlio. È stato molto triste per me", ha scritto un utente.
Oster però non si scompone e prosegue per la sua strada. In un’epoca in cui il tempo sembra sempre più frammentato, scegliere di proteggerne una parte per sé stessi e per i propri cari può rappresentare una forma di resistenza gentile a un mondo troppo frenetico. Un modo per dire che, a volte, anche stare “solo” insieme può essere l’impegno più importante di tutti.