Mio figlio di notte viene sempre a dormire nel letto dei genitori: i consigli dell’esperta per cambiare abitudini

Il sonno dei più piccoli non è sempre lineare e, in alcune fasi della crescita, capita che i bambini cerchino la vicinanza dei genitori durante la notte. Quando questo diventa un’abitudine, però, può pesare sull’equilibrio familiare. In simili casi, routine regolari, ambienti rassicuranti e strategie mirate possono aiutare a favorire l’autonomia e il riposo di tutti. A dirlo è Rosey Davidson, esperta di sonno infantile e consulente per genitori, ha quindi condiviso sull'Huffington Post del Regno Unito, alcune strategie pratiche e rassicuranti per fare in modo che i piccoli si abituino a rimanere nel proprio letto dopo la buonanotte.
Secondo Davidson, infatti, i bambini non entrano nel letto dei genitori per fare un dispetto, ma spesso per un bisogno naturale di sicurezza. "Dal punto di vista dello sviluppo, molti bambini attraversano fasi di ansia da separazione, e il risveglio notturno è una parte normale di questo processo", ha spiegato l'esperta. "Gli studi dimostrano che la maggior parte dei bambini si sveglia brevemente più volte durante la notte: la differenza sta nel fatto che possano riaddormentarsi da soli o necessitino dell’aiuto dei genitori". Capire questa dinamica è fondamentale: piuttosto che punire o arrabbiarsi, il primo passo è riconoscere il bisogno del bambino e affrontarlo con strategie coerenti.
La routine della buonanotte: creare sicurezza e prevedibilità
Davidson sottolinea l’importanza di una routine serale calma e prevedibile, che aiuti il bambino a regolare il sistema nervoso e a segnalare al cervello che è ora di dormire. "Bagno, storia, coccole, letto: questi passaggi costanti aiutano i bambini a sentirsi al sicuro e a rilassarsi", ha suggerito. Anche l'ambiente della stanza gioca un ruolo chiave: una luce soffusa, un peluche preferito o una copertina di conforto possono sostituire, almeno simbolicamente, la presenza dei genitori e facilitare il sonno autonomo.
Tornare nel proprio letto: coerenza e calma
Quando il bambino entra comunque nel letto dei genitori durante la notte, la strategia è semplice ma richiede costanza. Basta infatti riportarlo nel proprio letto in modo calmo e silenzioso, senza giochi, discorsi o snack extra. Come ricordato da Davidson, mantenere l'interazione al minimo impedisce che il risveglio diventi associato a divertimento o ricompensa, Con il tempo, il cervello del bambino comincerà a collegare il concetto di notte e sonno al proprio letto e non più a quello dei genitori.

Per chi cerca un approccio ancora più graduale, l'esperta suggerisce ha anche suggerito l'esistenza del metodo "in-room", che consiste nel sedersi vicino al bambino mentre si addormenta e allontanarsi progressivamente nel corso di alcune notti. "È un buon compromesso per i bambini che hanno bisogno di un supporto extra senza creare dipendenza a lungo termine", ha chiarito Davidson.
La pazienza ripaga: benefici per tutta la famiglia
Non si tratta di una soluzione immediata: il processo può richiedere giorni o settimane, ma con coerenza i bambini imparano a dormire nel proprio letto. Davidson rassicura i genitori: "Non dovete semplicemente sopportare la situazione, soprattutto se il vostro sonno ne risente. Con le strategie giuste, i bambini possono imparare a dormire in modo sicuro nel loro letto, e questo beneficio si riflette su tutta la famiglia". Insomma, stabilire confini coerenti e creare un ambiente rassicurante non solo aiuta i bambini a dormire meglio, ma permette anche ai genitori di recuperare notti serene, evitando che il bisogno di conforto diventi un’abitudine faticosa e stressante.