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Menopausa precoce, una donna su tre soffre di depressione e le cause non sono solo ormonali: lo studio

Quasi una donna su tre con menopausa precoce soffre di sintomi depressivi. Lo rivela uno studio americano che evidenzia come i fattori psicologici, più che quelli ormonali, influenzino il benessere mentale. Fondamentale un supporto emotivo e una presa in carico completa.
A cura di Niccolò De Rosa
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Essere colpite da menopausa precoce significa spesso affrontare un cambiamento profondo e inatteso. Non si tratta solo della fine della fertilità, ma di un passaggio che può avere forti ripercussioni sul piano fisico, emotivo e sociale. Una recente ricerca pubblicata sulla rivista Menopause della Menopause Society accende i riflettori su un aspetto ancora poco esplorato: quasi un terzo delle donne con insufficienza ovarica primaria  soffre di sintomi depressivi. Un dato che richiama l’urgenza di un approccio più completo e integrato alla cura.

Una diagnosi che cambia la vita

Come ricorda il Manuale MSD, la menopausa precoce, nota anche come insufficienza ovarica primaria (POI), si verifica quando le ovaie smettono di funzionare correttamente prima dei 40 anni. Le donne colpite non solo devono affrontare la carenza di estrogeni — gli ormoni sessuali femminili la cui riduzione causa sintomi come vampate, secchezza vaginale, perdita di densità ossea e aumento del rischio cardiovascolare — ma anche l'impatto psicologico della perdita della fertilità, spesso improvvisa e difficile da accettare. Come spiega la Menopause Society, si tratta pertanto di una condizione che può compromettere profondamente la qualità della vita, influenzando obiettivi personali, relazioni e ruoli sociali.

Il legame con la depressione

Secondo una recente meta-analisi, le donne con POI hanno un rischio oltre tre volte superiore di soffrire di depressione rispetto a quelle che attraversano una menopausa naturale. Il nuovo studio, condotto su quasi 350 donne, conferma questo legame: il 29,9 per cento delle partecipanti ha riportato sintomi depressivi. Tuttavia, non tutte le donne reagiscono allo stesso modo. La ricerca ha cercato di individuare i fattori che aumentano il rischio di depressione in presenza di POI. Tra i principali: l’età più giovane al momento della diagnosi, la gravità dei sintomi della menopausa, il dolore legato alla perdita di fertilità e la mancanza di sostegno emotivo.

depressione

Il ruolo cruciale del supporto psicologico

Uno degli aspetti più rilevanti dello studio è l’emergere dei fattori psicologici come determinanti principali dello stato emotivo delle pazienti. "Il trattamento ormonale è importante per la gestione di alcuni sintomi fisici e per la prevenzione, ma non è la prima scelta per affrontare i disturbi dell’umore", afferma la dottoressa Monica Christmas, direttrice associata della Menopause Society. Anche i dati lo confermano. Non sono infatti emerse differenze significative nei sintomi depressivi tra chi assumeva terapia ormonale e chi no. Al contrario, chi riceve un adeguato supporto psicologico mostra una maggiore capacità di adattamento alla diagnosi.

Una cura che guarda alla persona

La ricerca sottolinea quanto sia urgente una presa in carico globale delle donne con POI, che integri la dimensione medica a quella emotiva e relazionale. Interventi basati sull’evidenza per la salute mentale dovrebbero diventare parte integrante dei percorsi di cura. Per gli autori è interessante notare che chi aveva una causa genetica identificata per la POI mostrava meno sintomi depressivi, forse perché una spiegazione chiara rende più facile accettare la condizione. Un altro dato sorprendente riguarda le vampate notturne, che non risultano direttamente associate ai livelli di depressione, a dispetto della loro incidenza sulla qualità del sonno.

Un invito all’ascolto e alla prevenzione

Lo studio rappresenta un primo passo importante per comprendere meglio le esigenze psicologiche delle donne con menopausa precoce. Offrire ascolto, supporto e strategie adeguate può fare la differenza nel loro percorso. Perché, come conclude la dottoressa Christmas, "la prevalenza così alta dei sintomi depressivi in questa popolazione evidenzia quanto sia fondamentale lo screening psicologico di routine".

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