Maternità a rischio: cos’è e quando richiederla

La maternità a rischio, detta anche maternità anticipata, è una misura di tutela per le lavoratrici che, durante la gravidanza, si trovano in condizioni di salute o ambienti lavorativi potenzialmente dannosi per loro stesse o per il bambino. Prevista dal D.Lgs. 151/2001, questa forma di congedo consente di sospendere l’attività lavorativa in anticipo rispetto al normale congedo obbligatorio, che decorre generalmente dal secondo mese prima del parto. Si tratta di un diritto riconosciuto a tutte le lavoratrici dipendenti, sia del settore pubblico sia privato, e dal 2023, anche alle lavoratrici autonome. L’obiettivo è garantire che la gravidanza si svolga in condizioni di sicurezza e serenità.
Chi può richiedere la maternità a rischio
La maternità anticipata per gravidanza a rischio è una misura di tutela rivolta a un'ampia gamma di lavoratrici, non solo dipendenti ma anche autonome e libere professioniste. Garantisce il diritto di astenersi dal lavoro in anticipo per proteggere la salute della madre e del bambino.
- Lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato
- Lavoratrici autonome
- Libere professioniste iscritte alla Gestione Separata INPS
- Lavoratrici a progetto o categorie assimilate (co.co.co. e co.co.pro.)
- Lavoratrici associate in partecipazione
- Artigiane, commercianti, coltivatrici dirette, imprenditrici agricole, lavoratrici impiegate nella pesca marittima
- Ex lavoratrici cessate dal servizio da meno di 180 giorni

A che mese di gravidanza può essere richiesta
La presentazione della domanda di maternità obbligatoria va inoltrata prima della fine del settimi mese di gravidanza, tuttavia, in caso di gravidanza a rischio, non esiste un mese specifico obbligatorio per la richiesta: la maternità anticipata può essere chiesta in qualunque fase della gravidanza, dal momento in cui si manifesta la condizione che potrebbe mettere a repentaglio la saluta di mamma e feto. È fondamentale però che la lavoratrice comunichi subito lo stato di gravidanza al datore di lavoro, per consentire la valutazione della compatibilità delle mansioni.
Le situazioni in cui si verifica maternità a rischio
Possono fare domanda di maternità anticipata le donne lavoratrici che si trovano in una di queste situazioni:
- Condizioni mediche che compromettono la salute della gestante o del feto (ad esempio minaccia di aborto, ipertensione, diabete gestazionale, altre patologie ostetriche). In questo caso la domanda deve essere accompagnata da una certificazione medica che provi la necessità della futura madre di astenersi dal lavoro
- Condizioni lavorative ritenute incompatibili con lo stato di gravidanza. Anche le lavoratrici con contratti a termine, part-time, a progetto e le libere professioniste possono accedere al beneficio, purché in regola con i contributi previdenziali.
La maternità anticipata scatta poi in modo automatico in caso di parto prematuro (prima dell'ottavo mese di gestazione).

Quali sono i lavori ritenuti a rischio
Tra le attività considerate pericolose per la gravidanza rientrano:
- Movimentazione di carichi pesanti o lavori che richiedano postura prolungata in piedi.
- Esposizione a sostanze tossiche, polveri, radiazioni, agenti biologici.
- Lavori notturni e turni particolarmente stressanti.
- Attività che comportano rischi fisici come vibrazioni o microclima sfavorevole.
In questi casi, se non è possibile il cambio di mansione, l’astensione può coprire l’intero periodo di gravidanza.

L’iter per richiedere la maternità a rischio
Per richiedere la maternità anticipata, la procedura si articola in più passaggi:
- Comunicazione al datore di lavoro: la lavoratrice informa ufficialmente l’azienda del proprio stato di gravidanza.
- Certificazione medica: se la richiesta è per motivi di salute, si ottiene un certificato dal ginecologo del SSN o convenzionato.
- Richiesta di provvedimento: Per motivi di salute, si presenta domanda all’ASL di competenza. Per motivi lavorativi, invece, è il datore di lavoro a richiedere l’intervento dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro.
- Domanda di maternità anticipata all’INPS: online, accedendo al portale INPS con SPID, CIE o CNS e compilando il modulo. Tramite contact center (803164 da rete fissa o 06164164 da mobile). Con l’assistenza di un patronato o recandosi presso gli sportelli INPS.
- Decorrenza del provvedimento: Per motivi medici, dal rilascio del certificato ASL. Per motivi lavorativi, dalla data di interdizione disposta dall’Ispettorato.
Per quanto riguarda l'indennità economica: la lavoratrice percepisce l’80% della retribuzione (calcolata in base all'ultima busta paga prima dell'inizio del congedo di maternità), con pagamento diretto dall’INPS o tramite il datore di lavoro.