“Mamme, non rubate il momento della buonanotte ai papà”: il consiglio dell’ex-tata della TV

Per i bambini l'ora della buonanotte non è solo il momento in cui si va a letto, ma un piccolo rito che, oltre a favorire il sonno, rafforza i legami affettivi con l'adulto che rimbocca loro le coperte. Per questo Jo Frost, ex-star della Tv britannica con il programma "Supernanny", ha recentemente invitato le madri a lasciare spazio anche ai padri nella routine serale: "Mamme, la buonanotte non è solo un vostro compito, lasciate che se ne occupino anche i papà", ha scritto la tata diventata popolare per i suoi metodi educativi. Secondo lei, se i bambini vengono sempre rassicurati dalla mamma, rischiano di perdere – anzi, di "rubare" – la possibilità di conoscere il conforto del padre e lui stesso di costruire un rapporto più profondo.
Un beneficio anche per il linguaggio
L'esperta – che lo scorso luglio ha rivelato di soffrire di anafilassi – ha spiegato su Instagram come lasciare che i padri abbiano il loro momento "privato" con i figli, alternandosi con le madri nel compito di mettere a letto i bambini, sia un passaggio importante per permettere ai piccoli di rafforzare la vicinanza emotiva anche con la parte della coppia che, statistiche alla mano, spesso ricopre un ruolo secondario nel ménage quotidiano della famiglia. Inoltre, ha proseguito Frost, ascoltare i papà mentre leggono le storie della buonanotte può avere un valore particolare: la "novità" della voce maschile aiuterebbe i piccoli ad apprendere parole nuove e a stimolare immaginazione e creatività. Un’idea che trova sostegno anche nella ricerca. Uno studio condotto da Harvard nel 2015 e coordinato dalla ricercatrice Elisabeth Duursma ha infatti evidenziato come i racconti serali dei padri favoriscano discussioni più fantasiose, con effetti positivi sullo sviluppo cognitivo, soprattutto se si inizia già nei primi due anni di vita.
Le critiche e i chiarimenti
Il messaggio di Jo Frost, però, non è stato accolto da tutti con entusiasmo. Molti genitori hanno fatto notare che non è affatto raro che i papà partecipino alla routine della buonanotte, e che non sia corretto parlare di "mamme che rubano" il legame con i figli. Piuttosto, suggeriscono, bisognerebbe incoraggiare i padri più restii a farsi coinvolgere. Altri, inclusa la fondatrice del progetto "Calm and Bright Sleep Support", Eve Squire, invitano invece a guardare la questione con maggiore equilibrio, Per Squire, ad esempio, il momento della nanna resta un'occasione preziosa, ma non è l’unico spazio per costruire legami forti: "I bambini non sono privati di nulla se è la mamma a occuparsene più spesso", ha spiegato al quotidiano britannico Metro.Uk. Le ragioni possono essere tante: orari di lavoro, allattamento, organizzazione familiare. Ciò che conta davvero è la qualità del tempo passato insieme.