Le 5 cose che ogni genitore dovrebbe sapere per crescere figli vincenti: “I voti non sono tutto”

Cosa accomuna le famiglie che crescono figli destinati a lasciare il segno? È la domanda da cui è partita Susan Dominus, giornalista e saggista del New York Times che da anni si occupa di dinamiche familiari. Di recente, in un intervento per l’emittente americana CNBC, Dominus ha raccontato ciò che ha scoperto dopo aver intervistato oltre cento genitori i cui figli sono oggi considerati "di successo2: scienziati, artisti, imprenditori, leader civili. Ne è emerso un ritratto sorprendente e sfaccettato, fatto non tanto di regole ferree o di strategie educative miracolose, quanto piuttosto di atteggiamenti quotidiani, valori trasmessi con coerenza e di un modo di accompagnare i figli che si basa su fiducia, curiosità e amore.
Il potere dell’ottimismo
Tra i tratti comuni delle famiglie con figli che hanno raggiunto risultati straordinari, l’ottimismo occupa un posto centrale. Non si tratta solo di incoraggiamento generico, ma di un autentico senso di possibilità, trasmesso con coerenza e convinzione. L'idea che tutto sia possibile, anche se difficilmente raggiungibile, può abituare bambini e ragazzi a non precludersi nessuno scenario senza prima aver provato a raggiungere l'obiettivo desiderato. Un atteggiamento molto utile tanto nel mondo del lavoro, quanto nella vita di tutti i giorni.
Conoscere il proprio figlio è la chiave
Una delle lezioni più convincenti emerse dalle ricerche è che non esiste un unico modo per motivare i bambini: ogni figlio ha bisogni, interessi e linguaggi motivazionali diversi. A tal proposito Dominus ha citato uno studio comparso nel 2017 su Proceedings of the National Academy of Sciences in cui alcuni genitori avevano ricevuto suggerimenti su come rendere le materie scientifiche più attraenti, legandole ai sogni dei figli. Così, se un adolescente voleva diventare calciatore professionista, il genitore poteva spiegare quanto fosse importante saper gestire i propri guadagni — abilità che passano anche dalla matematica. Risultato: i ragazzi motivati in questo modo hanno ottenuto risultati del 12% più alti nei test di matematica e scienze.

L’apprendimento si nasconde nei gesti quotidiani
Dominus ha poi sottolineato un altro elemento spesso sottovalutato: l’indipendenza dei figli. In un esperimento in un museo per bambini, i piccoli partecipanti dovevano indossare da soli l’attrezzatura da hockey. I genitori a cui era stato ricordato che anche queste sfide quotidiane aiutano a crescere, lasciavano fare, e i bambini riuscivano perfettamente a portare i loro compiti. L’esperienza quotidiana, dai piatti posti in un ripiano basso per permettere ai bambini di servirsene da soli, fino alle piccole responsabilità in casa (rifare il letto, buttare la spazzatura ecc…), può davvero rafforzare competenze e fiducia.
La curiosità prima dello sforzo
Secondo Dominus, negli ultimi anni sempre più adulti stanno comprendendo come la grinta e l’ossessione per il risultato stiano finalmente lasciando spazio a qualcosa di più profondo: il piacere della conoscenza. Molti dei genitori intervistati hanno riconosciuto nella curiosità il vero motore del successo. Per molte famiglie, ad esempio, viaggiare è diventato un modo prezioso per alimentare lo stupore e l’apertura al mondo. I voti e i risultati contano, certo, ma non sono tutto. Il compito del genitore, conclude Dominus, è quello di diventare un compagno di percorso: qualcuno capace di riconoscere il potenziale dei figli, ispirarli con amore e lasciarli liberi di realizzarsi.