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“Lascio che mio figlio veda i regali prima di Natale”: l’idea della madre è un vero esempio di inclusività

L’idea della madre è maturata dopo la diagnosi di autismo del figlio. Per rispondere al suo bisogno di prevedibilità, ha scelto di far comparire i regali sotto l’albero ben prima del 25 dicembre, permettendogli così di familiarizzare con i nuovi doni ed esprimere gradualmente le proprie preferenze.
A cura di Niccolò De Rosa
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Immagine di repertorio
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Per molte famiglie il Natale è il momento più atteso dell’anno, costruito con cura tra decorazioni, dolci e regali scelti con attenzione. Ma non sempre la mattina del 25 dicembre restituisce l’immagine sognata. È ciò che accadeva a Laura Ellis, una madre che per anni ha vissuto il giorno di Natale come una piccola delusione. Invece di entusiasmarsi davanti ai pacchetti, suo figlio si mostrava puntualmente frustrato e arrabbiato, per nulla desideroso di giocare con i nuovi doni. Un atteggiamento che Ellis interpretava come un segno di ingratitudine, una stizza da "bambino viziato" che finiva per trasformare l'intera mattinata in una sequenza di rimproveri, nel tentativo di spiegargli il valore della gentilezza e l’importanza di sapersi accontentare di ciò che si riceve.

Quando però il bimbo ha ricevuto una diagnosi di autismo, la madre ha compreso che dietro quei capricci si nascondeva un disagio reale, ben più profondo di quanto potesse pensare, e ha escogitato una nuova strategia per regalare al figlio un Natale finalmente sereno e adatto alle sue esigenze

Autismo e bisogno di prevedibilità

Approfondendo le caratteristiche del disturbo dello spettro autistico, Laura ha scoperto il ruolo dei cosiddetti comportamenti e interessi ristretti e ripetitivi, noti come RRBIs (Restricted and Repetitive Behaviors and Interests). Si tratta di una tendenza a preferire schemi prevedibili e a provare forte stress quando qualcosa devia dalle aspettative. In questo contesto, la sorpresa – elemento centrale del Natale dei più piccoli – può trasformarsi in una fonte di forte ansia. Non sapere cosa si nasconda sotto la carta regalo, o trovare un oggetto diverso da quello immaginato, può risultare qualcosa di "troppo grande" da gestire.

L'idea degli elfi di Babbo Natale

Forte di questa nuova consapevolezza, Ellis ha messo in campo tutta la propria inventiva per ideare un metodo che permettesse anche a suo figlio di vivere appieno la magia del Natale. Ha così iniziato a far comparire i regali sotto l'albero ben prima del 25 dicembre, spiegando al bambino che si trattava di un nuovo metodo di lavoro degli elfi di Babbo Natale. Ogni giorno gli elfi portano un dono, senza fiocchi né carta regalo a nasconderne il contenuto: il bambino può vederlo, toccarlo, portarlo con sé durante la giornata. La sera, poi, lo rimette sotto l'albero, perché gli elfi lo riportino al Polo Nord e lo riconsegnino il giorno di Natale. Prima però può attaccare un post-it per indicare se desidera o meno che venga incartato. In questo modo, l'incertezza viene eliminata e l'esperienza diventa prevedibile e rassicurante. "Ora è davvero entusiasta la mattina di Natale", racconta Laura, sottolineando come l’ansia legata alle sorprese sia scomparsa.

Lontano dall’idea di viziare il figlio, questa strategia ha restituito serenità a tutta la famiglia. Laura ha spiegato su Instagram di poter finalmente vivere quella gioia natalizia desiderata per anni. Una storia che mostra come, a volte, la vera magia non stia nel seguire le tradizioni alla lettera, ma nel saperle adattare ai bisogni di chi si ha davanti, trasformando una difficoltà in un nuovo modo di celebrare.

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