Il video che spiega perché non dovresti pubblicare foto dei tuoi figli sui social

Una famiglia – madre, padre e figlia – sta tranquillamente salendo le scale mobili di un centro commerciale quando uno sconosciuto incrocia lo sguardo della bambina e le rivolge un saluto amichevole, chiamandola per nome. "Lo conosci?" chiede la madre alla figlia, che però non sa chi sia quell'uomo. L'episodio lascia i genitori perplessi, ma dopo pochi secondi la scena si ripete con una signora che augura un buon compleanno alla piccola. A questo punto l'atmosfera si fa sempre più inquietante: perché tutti questi estranei sembrano conoscere ogni dettaglio della vita della bimba? È proprio la risposta a questa domanda a definire il messaggio di "Pause before post" ("Fermati prima di postare"), la campagna di sensibilizzazione lanciata dalla Commissione per la protezione dei dati dell'Irlanda che attraverso il breve video realizzato da Core ha voluto ricordare ai genitori i rischi dello sharenting.
Qual è il vero significato del video
Lo sharenting (termine nato dalla combinazione delle parole inglesi parenting, "genitorialità", e to share, "condividere") indica la pratica, sempre più diffusa, di riempire i profili social degli adulti con immagini e video dei propri figli. Dietro un'abitudine che può sembrare innocua si nascondono però alcuni risvolti, spesso poco considerati, che la videoclip ha voluto mostrare attraverso le invadenti interazioni degli sconosciuti con la bambina. Nel momento in cui i genitori hanno condiviso frammenti della sua vita privata – la festa di compleanno, l'allenamento di calcio a cui il padre l'aveva portata in ritardo, persino il suo nome di battesimo – informazioni personali importanti sono diventate di dominio pubblico, finendo a disposizione di estranei che ora sanno tutto di lei. L'invasione della privacy di un minore, per quanto socialmente impattante, non è però l'unico pericolo. Nel video viene infatti mostrato un uomo mentre scarica e salva la foto della ragazzina, lasciando gli spettatori incerti sull'utilizzo futuro che potrà essere fatto di quell'immagine.
"Il semplice gesto di condividere online informazioni, foto e video dei bambini può portare a una divulgazione involontaria di dati personali che, nelle mani sbagliate, può avere conseguenze serie" spiega il comunicato di di presentazione della campagna destinata tanto agli adulti quanto ai giovani che mettono in piazza con estrema leggerezza ogni aspetto della loro quotidianità. Il messaggio è quanto mai chiaro: prima di rendere pubblico qualcosa che appartiene al nostro privato, soprattutto se ci sono minori coinvolti, è sempre meglio pensarci due volte.
