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Il fumo passivo subito dai padri potrebbe trasmettere problemi polmonari ai figli: l’ipotesi in uno studio

Un ampio studio australiano ha recentemente dimostrato che l’esposizione dei padri al fumo passivo durante l’infanzia può compromettere la salute respiratoria dei loro figli, aumentando il rischio di funzionalità polmonare ridotta e broncopneumopatia cronica ostruttiva. Un’eredità silenziosa che richiama all’urgenza di proteggere i più giovani dal fumo.
A cura di Niccolò De Rosa
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bimbo fumo

Un nuovo studio internazionale mette in luce un effetto finora poco considerato del fumo passivo: i danni non si fermano alle persone direttamente esposte, ma possono trasmettersi ai figli e, potenzialmente, anche ai nipoti. La ricerca ha infatti dimostrato che quando un uomo viene stato esposto al fumo passivo durante l'infanzia, i suoi figli vanno incontro a un rischio mediamente più elevato di sviluppare problemi respiratori persistenti fino all'età adulta. I dati, pubblicati sulla rivista Thorax, provengono dal Tasmanian Longitudinal Health Study (TAHS), una delle indagini più lunghe mai condotte sulla salute respiratoria.

Il peso del fumo sull'apparato respiratorio

Lo studio ha seguito oltre 8.000 bambini nati in Australia negli anni Sessanta, monitorandoli con questionari e test di funzionalità polmonare a più riprese, fino ai 53 anni di età. Tra i partecipanti, i ricercatori hanno analizzato in particolare 890 coppie padre-figlio, valutando l'esposizione al fumo passivodei padri prima della pubertà e la salute respiratoria dei loro figli.

I risultati hanno così mostrato come i figli di padri esposti al fumo passivo da bambini avessero il 56% di probabilità in più di presentare una funzionalità polmonare ridotta. Non solo. Mostravano anche un rischio raddoppiato di andare incontro a un calo precoce e rapido delle capacità respiratorie, un campanello d'allarme per lo sviluppo della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Quest'ultima, che comprende patologie come bronchite cronica ed enfisema, è la terza causa di morte a livello mondiale e uccide circa 3 milioni di persone ogni anno.

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Un effetto che va oltre le abitudini personali

Lo studio ha tenuto conto di altri possibili fattori di rischio, come l'asma nei genitori, lo status socioeconomico e lo stesso consumo di sigarette dei figli. Anche dopo queste correzioni statistiche, l'associazione restava evidente. Sorprendentemente, l'esposizione diretta al fumo passivo da parte dei figli spiegava solo il 10-15 per cento del legame osservato. "L'alterazione della funzionalità polmonare può iniziare molto tempo prima che le malattie respiratorie diventino clinicamente evidenti", ha spiegato la professoressa Shyamali Dharmage, autrice principale dello studio e docente all'Università di Melbourne.

La possibile spiegazione biologica

Secondo i ricercatori, un ruolo chiave potrebbe averlo il periodo delicato che precede la pubertà. L'esposizione a sostanze tossiche come quelle del fumo di sigaretta potrebbe modificare l'espressione genica degli spermatozoi – ossia le modalità con le quali le informazioni contenute nei geni vengono tradotte per formare una proteina – con conseguenze ereditabili dalle generazioni successive. In altre parole, il danno non riguarda solo i polmoni dei bambini che respirano fumo passivo, ma potrebbe imprimersi nel loro patrimonio genetico, condizionando la salute dei loro futuri figli.

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Un campanello d'allarme per la salute pubblica

Le implicazioni dello studio sono rilevanti: si stima che il 63 per cento degli adolescenti nel mondo sia esposto al fumo passivo, una percentuale di gran lunga superiore a quella di chi fuma attivamente (circa il 7 per cento). Se questi effetti si trasmettono anche alle generazioni future, il problema riguarda non solo il presente, ma la salute collettiva a lungo termine.

Se infatti, come sottolineati dagli stessi autori, lo studio osservazionale non abbia osservato con chiarezza un rapporto di causa-effetto in maniera definitiva, la consistenza dei dati invita tuttavia alla prudenza. "Proteggere i bambini dal fumo passivo può avere benefici non solo per la loro salute respiratoria, ma anche per quella dei loro futuri figli", ha dichiarato Dharmage. Un messaggio che invita a interrompere un'eredità silenziosa ma pesante, e che rafforza l'urgenza di politiche sempre più restrittive contro il fumo negli ambienti frequentati dai più giovani.

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