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Il 70% dei bambini smette di fare sport entro i 13 anni a causa della pressione di genitori e allenatori, la ricerca

Molti ragazzi abbandonano lo sport entro i 13 anni, il motivo sembra essere legato alle pressioni fisiche e psicologiche che gli adulti riversano su di loro, come sottolinea l’Associazione Americana dei Pediatri.
A cura di Sophia Crotti
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allenatore bambini

Il 70% dei bambini smette di praticare sport entro i 13 anni. Il motivo? Al posto di trovare sostegno da parte degli adulti, siano sul campo con loro nelle vesti di allenatori o sugli spalti a fare il tifo a volte smodato, in quelle di genitori, questi sembrano fare pressioni enormi sui piccoli. È questo l'allarme lanciato dall'Accademia Americana di Pediatri(AAP), dopo aver svolto uno studio volto a indagare gli infortuni dei giovani atleti e lo stato della loro salute mentale dopo duri allenamenti o partite.

Gli adulti sono la rovina della bellezza dello sport per i piccoli

Non accade sempre, ma quando un allenatore ha tra i suoi atleti un piccolo che si distingue, per mentalità e doti fisiche, lo segnali alla società sportiva e ai suoi genitori, spiegando che forse è arrivato il momento di scegliere se intensificare gli allenamenti e iniziare con l'agonismo.
Si tratta di un processo naturale anche volto a permettere al bimbo di avere numerose soddisfazioni sul campo, ma secondo l'AAP, il bimbo deve sentirsi pronto e, soprattutto, non deve mai essere sovrastato dalle aspettative degli adulti.

"Lo sport funge da motivatore per i bambini, perché li diverte mantenendoli attivi sia dal punto di vista fisico, che da quello mentale, tuttavia alcuni piccoli potrebbero sentirsi eccessivamente pressati dagli adulti e iniziare a misurare il loro successo solo in base alle prestazioni che ottengono sul campo" spiega  Joel S. Brenner, uno degli autori dello studio pubblicato nel 2023. Tra i dati scovati dalla ricerca ne emergono due in particolare, volti a spiegare l'abbandono repentino di campi e palestre di bimbi anche molto piccoli:

  • il sovrallenamento: la prima ragione è di carattere fisico, il 75% degli adolescenti americani non rispetta infatti le raccomandazioni che vengono fatte dai medici riguardo il doversi esentare dagli allenamenti per recuperare dopo un infortunio. "Molti di loro presentano lesioni da allenamento eccessivo a causa di lesioni a tendini, muscoli o ossa che hanno accumulato nel tempo, senza il dovuto riposo" si legge dallo studio. Sarebbe proprio la specializzazione in un dato sport a portare i bambini a rischiare maggiormente di incappare in infortuni più seri.
  • I tornei nel weekend: anche dover fronteggiare 5 o 6 partite in un giorno, rinunciando a del tempo in famiglia o alle feste dei compagni di classe che si tengono nel fine settimana è associato al sovrallenamento dei piccoli.
  • il burnout: il secondo problema è di carattere psicologico, quando il volume di allenamento è troppo elevato per i piccoli e si somma all'incastro di molti altri impegni questi possono iniziare a detestare lo sport o a stare davvero male anche solo all'idea di dover presenziare ad un allenamento. "Non tutti i ragazzi reggono il peso della competizione nello sport e alcuni di loro sentono la pressione di genitori o allenatori che li vorrebbero perfetti". Per riconoscere che il proprio bimbo sta vivendo questa sensazione spiacevole bisogna osservare i suoi eventuali cambiamenti, se ha difficoltà a prendere sonno, non riesce a concentrarsi, ha disturbi muscolo-scheletrici improvvisi, non prova più piacere nel fare lo sport o ha un umore sempre molto triste, probabilmente sta vivendo lo sport in questo modo.

Come rendere lo sport piacevole ai bambini

Secondo i pediatri dell'AAP è molto importante che le figure adulte che gravitano attorno allo sport abbiano a cuore il benessere dei bimbi. Raccomandano dunque di ricordare ai piccoli atleti che il loro successo non si misura in base alle vittorie ma al piacere di giocare insieme e all'impegno che ripongono nel raggiungimento di un obiettivo. "È importante che gli allenatori allenino i ragazzi sui movimenti fondamentali del loro sport ma che permettano loro di sviluppare anche tutte le altre parti del corpo, per evitare il sovrallenamento". In ultimo consigliano a genitori e allenatori di rendere gli allenamenti un momento divertente e di parlare sempre con il proprio bambino accettando che uno sport non gli piaccia più o che non ne apprezzi i ritmi e l'intensità. "I ragazzi devono fare delle pause e sapere che fare sport è impegnativo ma è anche e soprattutto bello e divertente" concludono dall'AAP.

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