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I figli delle “mamme tigri” ottengono ottimi voti ma sono meno bravi nelle relazioni e nel gestire le emozioni

Uno studio in Cina rivela che le madri con pieno controllo sulle scelte educative adottano spesso uno stile associato a quello delle cosiddette “mamme tigri”: massima attenzione risultati scolastici, ma meno interesse allo sviluppo emotivo e tempo libero per i figli, sollevando interrogativi sul necessario equilibrio tra rigore e benessere.
A cura di Niccolò De Rosa
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In molte famiglie, l’educazione dei figli è considerata una vera priorità strategica, quasi una missione per garantirsi una posizione soddisfacente all'interno di una società iper-perfomante. Ma quanto conta il ruolo dei genitori nelle decisioni scolastiche? Una nuova ricerca getta luce sui vantaggi e i limiti di un modello educativo molto discusso: quello del cosiddetto genitore tigre, ossia quel genitore – che nelle società asiatiche viene spesso identificato con la la madre – esigente e severo, che punta tutto sul successo accademico dei figli, anche a costo della loro felicità.

Il modello delle mamme tigre: rigore e aspettative altissime

Il termine "mamma tigre" è diventato famoso grazie al libro di Amy Chua del 2011, Battle Hymn of the Tiger Mother. Si riferisce a uno stile genitoriale severo, caratterizzato da disciplina ferrea, aspettative altissime e orari di studio rigorosi, con poco spazio per il gioco e il relax. È un approccio spesso associato alle famiglie soprattutto cinesi o giapponesi, dove il successo scolastico è visto come la via principale per un futuro migliore e la realizzazione personale. I sostenitori sostengono che tale stile insegni la perseveranza e il senso del dovere, mentre i critici avvertono che può generare ansia, bassa autostima e tensioni nei rapporti familiari.

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Lo studio: cosa succede quando le madri decidono tutto

Un gruppo di studiosi guidato dalla ricercatrice Chengkui Liu ha voluto capire meglio che cosa accade quando le madri hanno l’ultima parola sulle decisioni educative dei figli. Per farlo, hanno analizzato i dati di un vasto sondaggio nazionale in Cina, il China Family Panel Studies, concentrandosi sull’edizione 2014, che contiene informazioni dettagliate sui vari processi decisionali all'interno dei nuclei familiari. Il team ha così scoperto che circa il 49% delle madri intervistate dichiarava di rivendicare l’autorità finale sull’istruzione dei figli. I dati, pubblicati su Economics and Human Biology, hanno poi mostrato che i figli di queste madri tendevano a ottenere risultati migliori nei test di abilità cognitive —come la memoria di parole o la matematic a— ma punteggi più bassi sugli indicatori di abilità non cognitive, legati ai tratti della personalità come coscienziosità, apertura o stabilità emotiva.

Più studio, meno tempo libero (e meno spazio per le emozioni)

Secondo i ricercatori, la ragione di questi risultati va cercata nel diverso modo di gestire il tempo familiare. Le madri che hanno il controllo delle scelte educative tendono a dedicare più ore alla supervisione dei compiti, alla cura quotidiana e all’acquisto di risorse educative, come corsi extra o materiali di studio. In cambio, però, si riduce drasticamente il tempo dedicato ad attività ricreative o sociali. Come hanno spiegato gli autori: "È chiaro che quando le madri hanno l’autorità decisionale sull’educazione dei figli, i genitori allocano più tempo alla cura quotidiana e al tutoraggio dei compiti, migliorando le capacità cognitive. Allo stesso tempo, però, diventano più esigenti".

Non si osserva, invece, un aumento dell’attenzione verso attività che favoriscono lo sviluppo emotivo, la creatività, la ricerca di nuove amicizie o il legame genitore-figlio. In altre parole, il modello "tigre" si concentra sullo studio, ma trascura aspetti fondamentali per la crescita equilibrata.

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I limiti e le riflessioni sullo studio

Gli studiosi hanno sottolineato che si tratta di un’analisi correlazionale: non si può dire con certezza che la madre dominante causi direttamente quei risultati. Inoltre, la misurazione delle abilità non cognitive attraverso i tratti della personalità resta un metodo dibattuto e non privo di critiche. Ciononostante, la ricerca offre spunti importanti per riflettere su come le scelte educative in famiglia modellano non solo i risultati scolastici, ma anche il carattere e il benessere dei ragazzi.

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