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I consigli degli insegnanti ai genitori per il ritorno a scuola: meno ansie e più collaborazione

In vista del sempre più vicino ritorno a scuola, un gruppo di insegnanti britannici ha ricordato come il successo scolastico non dipenda da quaderni nuovi o zaini alla moda, ma da abitudini semplici e costanti: sonno regolare, autonomia nei compiti, lettura quotidiana e dialogo con la scuola. Piccoli gesti, come etichettare gli oggetti o lasciare spazio all’indipendenza, aiutano poi i bambini a vivere meglio l’anno scolastico.
A cura di Niccolò De Rosa
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Settembre è sempre più vicino e la fine dell'estate porta sempre con sé l’aria di un nuovo inizio, soprattutto per i bambini che si apprestano a tornare tra i banchi di scuola. Se però l'emozione della ripartenza eccita – e, talvolta, preoccupa – i più piccoli, anche i genitori che spesso vivono in modo viscerale i giorni di avvicinamento al suono della campanella. Anzi, non di rado mamme e papà vivono affrontano questo periodo come un momento in cui darsi da fare per preparare al meglio l'inizio della nuova avventura scolastica dei figli, programmando con cura le attività dei mesi a venire, acquistando tutto il necessario per le lezioni e iniziando una sorta di training mentale intensivo per far sì che i bimbi arrivino al primo giorno di scuola carichi e ansioni di a imparare.

In realtà, come sottolineato da alcuni insegnanti in un recente articolo comparso sull'Huffington Post Uk, ciò che davvero conta nelle prime settimane non è tanto la perfezione del corredo scolastico o "l'addestramento" per preparare gli scolari a un anno di ottime performance, quanto la costruzione di abitudini sane e la giusta predisposizione per stabilire fin fai primi giorni una collaborazione efficace tra scuola e famiglia. Secondo gli educatori, infatti, le prime settimane sono decisive per impostare l’intero anno scolastico. Non servono perfezione o risultati immediati, ma coerenza, comunicazione e disponibilità a dialogare. "Il primo mese dà il tono al resto dell’anno", ha sottolineato SarahLaine Magana, esperta di didattica con anni di esperienza nelle classi: "Quello che chiediamo non è la perfezione, ma la volontà di restare presenti e coinvolti".

Meno ansia per sonno e compiti

Il primo consiglio degli insegnanti ai genitori riguarda il fatto che i bambini riposati e sereni imparano meglio. Serve a poco dunque avere quaderni più costosi, ha spiegato Magana, se poi i piccoli non sono in grado di reggere, fisicamente e mentalmente, una giornata di lezione: "La vera preparazione sta nel far arrivare i ragazzi a scuola ben riposati, nutriti e in equilibrio emotivo". Anche il rispetto di regole di base – come ascoltare quando parla l'insegnante o saper gestire i momenti di transizione – fa la differenza nell’atmosfera quotidiana della classe.

bambino sonno

Un altro errore diffuso è quello di aiutare troppo i bambini. Se un genitore completa i compiti al posto del figlio, l'nsegnante non riesce a individuare eventuali lacune, mentre il bambino perde occasioni preziose per sviluppare autonomia e fiducia nelle proprie capacità. Per questo i  docenti hanno invitato i genitori a fare un passo indietro: supervisionare sì, ma senza sostituirsi ai figli.

Dialogo aperto con gli insegnanti

Spesso i contatti tra scuola e famiglia si attivano solo quando emerge un problema, sia esso un brutto voto, un litigio con i compagni o una condotta indisciplinati. I docenti incoraggiano però un approccio diverso: un semplice messaggio di presentazione o un saluto a inizio anno contribuisce a creare un clima di fiducia. Condividere informazioni importanti – come eventuali difficoltà emotive o cambiamenti familiari – aiuta gli insegnanti ad adattare il loro supporto, prevenendo incomprensioni e rafforzando l’alleanza educativa.

Come gestire il colloqui con gli insegnanti: i consigli degli esperti

Leggere insieme, ogni sera

Anche se può sembrare faticoso dopo una giornata intensa, dedicare almeno un quarto d'ora alla lettura serale rimane uno degli strumenti più efficaci per sostenere l'apprendimento. Che si tratti di favole per i più piccoli o di romanzi per i ragazzi delle medie, leggere a casa, anche se il bambino è già perfettamente in grado di farlo autonomamente, arricchisce il vocabolario, migliora la comprensione e allena la concentrazione. Un piccolo investimento di tempo che porta benefici evidenti già dai primi colloqui con gli insegnanti.

Dare spazio all’autonomia

Lasciare ai bambini la possibilità di occuparsi delle piccole responsabilità quotidiane – come allacciarsi le scarpe, preparare lo zaino o ricordarsi il pranzo – rafforza la loro autostima e riduce il carico per insegnanti e genitori. Non si tratta di scaricare compiti da adulti, ma di favorire l’indipendenza in modo graduale e proporzionato all’età.

L’importanza delle etichette

Tra i consigli da "addetti ai lavori", gli insegnanti hanno anche condiviso qualche suggerimento pratico. Un esempio? Per quanto possa sembrare banale, scrivere il nome su giacche, borracce e astucci evita molti disguidi quotidiani. "Vi sorprendereste nel vedere quanti zaini o contenitori identici spariscono ogni settimana", racconta Magana. Una semplice etichetta può risparmiare litigi tra bambini e minuti preziosi di lezione.

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