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Figli tutti dello stesso sesso? La probabilità non è del 50% come in un lancio di moneta: lo dice la scienza

Una nuova ricerca di Harvard ha svelato che il sesso dei figli in famiglie numerose potrebbe non essere solo frutto del caso. Analizzando oltre 146.000 gravidanze, gli studiosi hanno infatti scoperto una particolare tendenza a generare figli dello stesso sesso e un ruolo importante potrebbe giocarlo anche l’età della madre al momento primo parto.
A cura di Niccolò De Rosa
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Succede più spesso di quanto si possa pensare: famiglie con tre, quattro o più figli dello stesso sesso. Tutti maschi o tutte femmine. Una coincidenza? Una beffa del destino? Forse no. Una nuova ricerca condotta da Harvard e pubblicata sulla rivista Science Advances getta nuova luce su quello che finora si pensava fosse frutto del caso. I ricercatori hanno analizzato decine di migliaia di nascite scoprendo che, dietro questa apparente casualità, potrebbe esserci una tendenza biologica ancora poco compresa.

La "monetina truccata" nei geni familiari

L’analisi si è basata sui dati di oltre 58.000 donne, per un totale di 146.000 gravidanze, raccolti nell’ambito del Nurses’ Health Study, uno dei più ampi studi epidemiologici condotti negli Stati Uniti tra il 1956 e il 2015. I risultati suggeriscono che la probabilità di avere solo figli maschi o femmine non è sempre pari al 50 per cento, come comunemente si crede. Nelle famiglie numerose, infatti, il sesso dei figli tende a seguire una specie di "lancio di moneta truccato". In pratica, se i primi due figli sono femmine, aumenta la probabilità che anche il terzo lo sia. Lo stesso accade se i primi due sono maschi. "Nelle famiglie con tre maschi – scrivono gli autori – la probabilità che nasca un quarto maschio è del 61 per cento. Se invece ci sono tre femmine, la probabilità di un’altra femmina è del 58 per cento".

L'età della madre può influenzare il risultato

A colpire i ricercatori è stato anche l'incidenza dell'età della madre al momento della prima gravidanza sul sesso dei figli. Secondo Siwen Wang, prima autrice dello studio, iniziare a costruire una famiglia prima dei 23 anni si associa a una probabilità più alta (circa il 40 per cento) di avere figli tutti dello stesso sesso. Se, invece, si inizia dopo i 28 anni, questa probabilità scende a circa il 50 per cento, tornando più vicina al caso.

Ipotesi e limiti dello studio

Ma cosa potrebbe determinare questa inclinazione verso un sesso specifico? Gli scienziati ipotizzano che a giocare un ruolo siano fattori biologici legati al ciclo mestruale e all’ambiente vaginale, come l’acidità, che potrebbe favorire uno spermatozoo portatore del cromosoma X (femmina) o Y (maschio). Tuttavia, sono solo teorie: "Non abbiamo dati sui padri – ha ammesso Wang – né informazioni genetiche o caratteristiche precise, che ovviamente sono rilevanti nella determinazione del sesso".

Per rendere i risultati il più possibile affidabili, i ricercatori hanno comunque escluso famiglie con un solo figlio, gravidanze gemellari o terminate con aborto spontaneo o morti prenatali. Hanno inoltre omesso dal calcolo l’ultimo figlio nato, per evitare distorsioni dovute a genitori che decidono di fermarsi dopo aver raggiunto una combinazione di figli desiderata.

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