video suggerito
video suggerito

“Farete tanti errori, ma serviranno a crescere figli felici”: il consiglio del professore di Harvard ai genitori

Essere genitori non significa essere perfetti. Quando si cresce un bambino, sbagliare è inevitabile, ma la maggior parte degli errori non lascia traccia se l’impianto educativo è solido. Per questo Arthur Brooks, professore di Harvard e padre di tre figli, invita i genitori a non preoccuparsi troppo degli inciampi e a trasformare le cadute in occasioni di crescita e a liberarsi dal mito della perfezione, puntando su presenza, calore e coerenza come basi della felicità familiare.
A cura di Niccolò De Rosa
0 CONDIVISIONI
Immagine

Essere genitori significa, inevitabilmente, anche commettere degli errori, ma la buona notizia è che la maggior parte di questi non avrà conseguenze durature. Inutile preoccuparsi troppo se qualche volta si chiude un occhio su qualche marachelle o, al contrario, si alza un po' troppo la voce durante un momento du frustrazione: se l'impianto educativo è saldo e coerente, tutti questi inciampi non lasceranno alcuna traccia nella crescita dei bambini. É questo il messaggio condiviso Arthur Brooks, professore di Harvard e scienziato sociale, che nel suo nuovo libro The Happiness Files ha invitato le famiglie a liberarsi dal peso della perfezione. "Farete molti errori, ma la maggior parte non avrà importanza", ha spiegato il professore in un recente intervento ripreso dalla CNBC.

Quando i voti diventano secondari

Brooks, padre di tre figli ormai adulti, racconta di aver passato diversi anni a tormentarsi per i voti scolastici del figlio durante le medie. Quel pressing costante, ammette, non faceva però che logorare il loro rapporto. La svolta arrivò quando capì che ciò che contava davvero non erano le pagelle, ma la possibilità di crescere "persone buone e felici". Una volta acquisita tale consapevolezza, Brook ha scelto di indirizzare le conversazioni più "serie" con il figlio su temi come responsabilità, etica e rispetto. "È stato un sollievo per entrambi", scrive e oggi, a 23 anni, quel figlio lo chiama ancora ogni giorno per confrontarsi e sfogarsi, segno che gli errori del passato non hanno impedito ai due di costruire un legame solido.

Arthur Brooks, scrittore e professore universitario
Arthur Brooks, scrittore e professore universitario

Trasformare gli errori in lezioni

Non tutte le cadute, ovviamente, sono innocue. È però il modo in cui un genitore reagisce a fare la differenza tra il pericolo di provocare una ferita e la possibilità di trasformare lo sbaglio in un'occasione di crescita. Riconoscere di aver perso la pazienza o di aver mancato una promessa, senza timore di chiedere scusa, rappresenta infatti il modo migliore per insegnare ai bambini a sviluppare resilienza e fiducia. Cos' facendo, l'errore non è più una colpa o una vergogna da nascondere, ma un riferimento importante per capire come affrontare la vita reale.

Tre regole per crescere figli felici

Quando l’ansia dei genitori diventa contagiosa

Cercare di essere genitori perfetti, oltre a essere impossibile, può avere effetti controproducenti. Lo stress legato alla paura di sbagliare alimenta ansia e depressione, che finiscono spesso per riflettersi sui figli secondo una dinamica che gli psicologi chiamano "contagio emotivo". Come illustrato da una ricerca olandese del 2021, tale meccanisno può manifestarsi in diversi contesti, incluso quello familiare: ciò che i genitori provano viene assorbito facilmente dai loro bambini. Un motivo in più per allentare la pressione e concedersi margini di imperfezione. Per accompagnare i figli verso la felicità, nel suo libro Brooks ha quindi sintetizzato tre principi cardine del suo pensiero.

  • Anche un genitore imperfetto può fare un buon lavoro: alcuni tratti si trasmettono geneticamente, ma il contesto familiare resta decisivo. Essere presenti, dare struttura e mostrare comportamenti positivi fa la differenza.
  • Quando non si sa cosa fare, meglio scegliere il calore: l'amore incondizionato è la base della sicurezza emotiva. "I bambini non hanno bisogno di un sergente istruttore o di un elicottero che li sorvola — afferma Brooks — ma di qualcuno che li ami sempre, soprattutto quando se lo meritano meno".
  • Essere il modello che si vorrebbe per loro: i figli osservano e smascherano le incoerenze. Per educarli, occorre incarnare i valori che si desidera trasmettere: dalla calma al volante fino alla generosità quotidiana.
0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views