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Far guidare ai figli le vecchie auto di famiglia potrebbe essere più pericoloso di quanto di pensi: lo studio

Consegnare ai figli neopatentati l’auto di famiglia ancora funzionante ma un po’ scassata è una scelta molto diffusa, ma potenzialmente molto rischiosa. Secondo uno studio americano, infatti, guidare veicoli vecchi espone i giovani a un rischio maggiore di morte in caso di incidente. Fondamentali le tecnologie di sicurezza e l’educazione a comportamenti responsabili alla guida.
A cura di Niccolò De Rosa
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In molte famiglie, cedere la vecchia auto di famiglia al figlio neopatentato è una scelta tanto pratica quanto carica di significato educativo. Da un lato, si offre al ragazzo la possibilità – e la responsabilità – di guidare un mezzo tutto suo. Dall’altro, si evita di affidare a un guidatore inesperto un’auto troppo potente o costosa da riparare in caso di piccoli incidenti dovuti alla mancanza di esperienza. Eppure, dietro questa tacita tradizione potrebbe nascondersi un rischio tutt’altro che trascurabile. Secondo un recente studio del Nationwide Children’s Hospital (USA), i giovani che guidano veicoli datati corrono infatti un rischio significativamente maggiore di morire in un incidente stradale.

Più vecchia è l’auto, maggiore è il rischio

L’analisi condotta dai ricercatori americani ha rivelato un dato allarmante: i ragazzi alla guida di veicoli tra i 6 e i 15 anni di età hanno il 19 percento di probabilità in più di perdere la vita in un incidente rispetto a chi guida un’auto più recente. E quando l’auto ha più di 15 anni, il rischio sale al percento. Un salto che, secondo la ricercatrice principale Jingzhen Ginger Yang, dovrebbe spingere le famiglie a considerare la sicurezza come criterio prioritario nella scelta del primo veicolo per i figli.

Tecnologie di sicurezza: un’assenza che pesa

Ma cosa causerebbe una simile tendenza. Come spiegato dagli autori dello studio, molte delle auto "ereditate" dai ragazzi non sono dotate delle moderne tecnologie di assistenza alla guida, come la frenata automatica d’emergenza, l’assistenza al mantenimento della corsia o il monitoraggio dell’angolo cieco. Eppure, ciascuno di questi sistemi può contribuire a ridurre fino al 6% il rischio di morte in un incidente.

"I genitori spesso cedono le vecchie vetture ai figli che stanno ancora imparando a guidare", ha sottolineato Fangda Zhang, co-autore dello studio in un'internista alla rivitsa Newsweek, aggiungendo che questi veicoli possono risultare meno affidabili anche sotto il profilo meccanico – spesso si tratta dell'auto che i nonni non possono più guidare e che manca di manutenzione – aumentando l’esposizione al pericolo.

Come aumentare la sicurezza dei figli alla guida

L’acquisto di un’auto nuova, però, non è sempre alla portata di tutte le famiglie. In questi casi, se anche il ricorso a un ottimo usato non può essere una soluzione economicamente sostenibile, gli esperti consigliano di assicurarsi che il veicolo più datato sia ben mantenuto e, se possibile, dotato di sistemi di sicurezza aggiornati, prima di metterlo a disposizione dei ragazzi. Un piccolo investimento in manutenzione e sicurezza può fare la differenza tra un viaggio sicuro e un rischio evitabile.

Ma la sicurezza stradale dei giovani non dipende solo dal mezzo. Anche le cattive abitudini alla guida giocano un ruolo fondamentale. Com riportato dal New York Post, sondaggio condotto su 2.000 automobilisti durante il Distracted Driving Awareness Month hainfatti  rivelato che il 54% dei Gen Z ha ammesso di aver mangiato al volante nell’ultimo anno, il 32% di aver guidato stanco e il 13% addirittura di aver lasciato un animale domestico seduto sulle ginocchia. Solo il 30% dei giovani ritiene che la propria generazione sia più prudente delle altre, contro oltre il 60% di Baby Boomer e Gen X.

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