Ecco le tre paure principali dei genitori quando i loro figli sono online: la ricerca

Raccontiamo spesso di adolescenti e minori in rete, sempre connessi e molto più abili dei loro genitori nell'utilizzo di questi nuovi mezzi di comunicazione. Tuttavia, ci soffermiamo poco sulle effettive paure di mamme e papà per le attività che i figli svolgono in rete. Una ricerca svolta da Ipsos per la Kids Mental Health Foundation, le ha individuate.
Le più grandi paure dei genitori
Sono tante le grandi paure dei genitori quando osservano i loro figli smanettare su pc, cellulari e tablet, senza sapere con esattezza cosa stanno facendo. Alcune sono prevedibili, altre forse irrazionali ma tutte dettate dal timore che online i ragazzi incontrino dei pericoli che i loro genitori neanche immaginano. La ricerca condotta da Ipsos per la Kids Mental Health Foundation ha interrogato tra il 4 e il 6 giugno un campione di 1085 genitori di figli di età inferiore ai 18 anni. Ad aggiudicarsi il podio delle paure che più circolano tra i genitori di ragazzi della generazione Z, alpha o beta, quando i loro figli sono online sono state:
- paura che venga violata la privacy o la sicurezza del bambino (per il 47% dei genitori)
- paura che il bambino venga esposto alla disinformazione e cada trappola delle fakenews (per il 36% dei genitori)
- paura che il bambino, schiavo del mondo digitale, non sappia poi socializzare con i coetanei (per il 34% degli intervistati)
Tra le altre paure che i genitori hanno manifestato vi è stata quella che i piccoli vengano esposti a contenuti non adatti alla loro età, su cui i genitori non sono ancora pronti ad informarli, oppure che vengano contattati da adulti malintenzionati.
Come agiscono i genitori per far fronte alle proprie paure
I genitori nella ricerca non si sono limitati ad esprimere le proprie paure, ma anche a segnalare come cercano di proteggere i loro piccoli dagli schermi e dai social network. 8 su 10 optano per misure concrete, legate alla limitazione del tempo che i piccoli devono trascorrere sugli schermi.
- il 58% dei genitori si limita semplicemente a dare dei limiti orari ai propri figli, per quanto riguarda l'utilizzo degli schermi
- il 53% di loro incoraggia i figli a scegliere un hobby offline, che non preveda l'utilizzo di schermi
- il 34% dei genitori utilizza il parental control.
Secondo la psicologa pediatrica e direttrice clinica esecutiva della Kids Mental Health Foundation non basta limitare il tempo che i propri figli possono passare online. "Sicuramente è giusto dare dei limiti, perché non si può pensare che i bambini da soli riescano a imporseli dal momento che la tecnologia è fatta per invogliarli a continuare ad usarla" inizia Ariana Hoet.
Tuttavia l'esperta sottolinea l'importanza di curarsi anche di cosa i bambini utilizzino, quali contenuti consumino e con chi interagiscano online su ogni piattaforma. "Parlate con i vostri figli di tecnologia e del tempo che trascorrono online, sedetevi accanto a loro e fate domande in modo che vi rendano partecipi delle loro attività" conclude, specificando che i limiti vanno sempre motivati in modo che i bambini li introiettino e imparino a comportarsi in un certo modo online non solo perché glielo hanno detto mamma e papà, ma perché sanno che è giusto così.