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Cos’è la tecnica del “tempo speciale” e perché pochi minuti al giorno possono migliorare la vita di un bambino

Secondo molti psicologi ed esperti di educazione, ritagliarsi ogni giorno un momento da dedicare esclusivamente al proprio bambino – lontano da fratelli, compiti e distrazioni – può migliorare in modo significativo il benessere del bambino e dell’intera famiglia.
A cura di Niccolò De Rosa
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In una quotidianità scandita da impegni lavorativi, notifiche, faccende domestiche e corse contro il tempo, il rapporto con i figli rischia di diventare un sottofondo sommerso dal rumore di fondo. È proprio per contrastare questa deriva che sempre più psicologi infantili suggeriscono una strategia tanto semplice quanto rivoluzionaria: lo Special Time, il "tempo speciale". Una pratica alla portata di tutti, gratuita e dai benefici sorprendenti, che può cambiare il clima in famiglia con appena dieci minuti al giorno.

Che cos’è il “tempo speciale”

Il concetto arriva dagli Stati Uniti e si sta diffondendo anche in Europa anche grazie alla spinta di esperti come la psicologa infantile Becky Kennedy, fondatrice del metodo Good Inside per educare i figli partendo dalla loro intrinseca bontà, la quale ha definito il tempo speciale "la strategia genitoriale che consiglio più di ogni altra".

Il principio è semplice ed essenziale: ritagliare quotidianamente un breve momento – anche solo cinque o dieci minuti – in cui un genitore dedica la propria attenzione esclusiva a un solo figlio. Niente telefoni, niente fratelli, nessuna distrazione. Solo una presenza piena e partecipata. La psicoterapeuta Anna Mathur, recentemente intervistata dall’HuffPost UK, ha spiegato che il valore di questa pratica sta proprio nella sua capacità di "tagliare fuori il rumore" che affolla la mente dei genitori. In quei minuti, il bambino non deve eseguire compiti o rispondere a domande: è lui a guidare l’attività, mentre il genitore lo segue nel suo mondo.

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Perché funziona

La forza dello Special Time risiede nel messaggio silenzioso – ma potente – che percepito dal bambino coinvolto: "I miei genitori mi ritengono importante, mi vedono e desiderano davvero stare con me". Si tratta perciò un’esperienza di connessione autentica che rafforza il legame affettivo e, allo stesso tempo, sostiene lo sviluppo emotivo, visto che quando un bambino si sente davvero compreso e supportaro, tende a essere più collaborativo, aperto, onesto e resiliente. "È come riempire il suo serbatoio emotivo", osserva Mathur. Questo non solo favorisce un comportamento più regolato, ma contribuisce anche ad alimentare un senso di sicurezza interiore, utile in ogni fase della crescita.

Benefici anche per i genitori

Il tempo speciale non è solo un dono che mamme e papà offrono ai loro figli. Anche gli adulti ne traggono un beneficio profondo: riscoprono il piacere della relazione, rallentano il ritmo, si riavvicinano a ciò che rende la genitorialità significativa. Secondo Mathur, sono proprio questi piccoli momenti di presenza che aiutano madri e padri a gettare l’ancora nel presente, recuperando ciò che conta davvero nello loro vite. "Sono istanti che costruiscono fiducia e ci permettono di notare le piccole cose belle che spesso ci sfuggono", spiega.

mamma parla con bebè

Dopotutto, non servono grandi progetti o ore libere: bastano pochi minuti al giorno per creare una differenza tangibile nel rapporto con i figli. Dare un nome al momento – ad esempio "tempo speciale con mamma e papà" – aiuta a renderlo riconoscibile e atteso. La regola è una sola: esserci davvero. Senza correggere, senza dirigere, solo accompagnando il bambino nel gioco o nell’attività che sceglie.

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