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Cos’è la pubertà precoce e perché i casi sono in forte aumento negli ultimi anni

Negli anni post.pandemia gli esperti hanno riscontrato un aumento di casi di pubertà precoce, soprattutto nelle bambine. Gli indiziati principali sono fattori ambientali come stress, sedentarietà e uso eccessivo di device elettronici.
A cura di Niccolò De Rosa
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Cos'è la pubertà precoce e perché i casi sono in forte aumento negli ultimi anni

Dal periodo post-pandemico gli ospedali hanno registrato in tutto il Paese un forte incremento nei casi di pubertà precoce, la condizione che porta bambini e bambini a sviluppare anzitempo – già a 8 o 9 anni – le caratteristiche fisiche e psicologiche tipiche della pubertà.

I motivi di un simile fenomeno non sono ancora chiari, tuttavia gli esperti concordano nel considerare i fattori ambientali tipici di quei tragici mesi (isolamento, distanziamento fisico, difficoltà sociali) come i principali indiziati per un tendenza che, seppur in aumento rispetto ai decenni passati, fino al 2019 non aveva mostrato una crescita così verticale.

Cos'è la pubertà precoce?

L'Istituto Superiore della Sanità (ISS) definisce la pubertà precoce come una condizione che si verifica quando le trasformazioni del corpo tipiche della pubertà si verificano prima degli otto anni per le bambine e prima dei nove anni per i bambini.

Ciò avviene a causa dell'attivazione anticipata degli ormoni sessuali, i quali comportano un rapido aumento di statura e la comparsa dei segnali fisici tipici dell'età puberale: menarca (prima mestruazione) e crescita del seno per le femmine, aumento di peluria e sviluppo di pene e testicoli per i maschi, oltre ad altri mutamenti accessori come il graduale cambiamento nel timbro vocale.

Statisticamente le bambine sembrano molto più esposte al fenomeno, tanto che l'Ospedale del Bambino Gesù parla di un rapporto maschi/femmine di 1 a 10.

Quali sono le possibili conseguenze sui bambini?

Pur non essendo nella maggior parte dei casi una condizione grave, questa precocità può implicare qualche problema sia in termini fisici che psicologici.

Spesso infatti l'aumento prematuro di statura anticipa l'effettivo sviluppo delle ossa lunghe, cosa che può portare il ragazzo o la ragazza a presentare un'altezza più ridotta durante l'età adulta.

Avere il mestruo o sviluppare un fisico peloso quando gli altri coetanei presentano ancora molti tratti fanciulleschi poi, può indurre i bambini e le bambine a maturare complessi e insicurezze verso il proprio aspetto, talvolta con effetti negativi a lungo termine sulle capacità relazionali e l'accettazione di sé.

Pubertà

In alcuni casi infine, la pubertà precoce può anche essere indice di seri disturbi ormonali, infezioni del sistema nervoso centrale, malattie genetiche e persino tumori, anche se quest'ultima rimane un'eventualità piuttosto rara.

Per questo, in caso di sospetta precocità, è sempre bene confrontarsi tempestivamente con il pediatra di riferimento.

In caso di diagnosi infatti, approntare il prima possibile le giuste terapie per bloccare l'attività ormonale in eccesso (in Italia si usa principalmente la triptorelina) aumenta le chances di  ‘guadagnare' un po' di altezza e non avere contraccolpi sulla salute riproduttiva.

Perché i casi aumentano?

Benché le ultime rilevazioni abbiano mostrato un apparente ritorno alla normalità pre-Covid, nel biennio tra il 2020 e il 2021 medici e pediatri hanno assistito a un'insolita crescita nel numero di diagnosi relative alla pubertà precoce.

Uno studio presentato nel settembre 2023 dall'ospedale pediatrico Gaslini di Genova aveva mostrato come nel periodo tra marzo 2020 e giugno 2021 – quello contrassegnato da lockdown e zone rosse – il numero di casi fosse aumentato in modo esorbitante.

La ricerca aveva preso in considerazione un campione di 133 bambine che tra il 2106 e il 2021 avevano ricevuto una diagnosi di pubertà precoce. Si scoprì che se 72 pazienti avevano ricevuto una diagnosi nei 50 mesi prima dello scoppio della pandemia, nei soli 16 mesi successivi la precocità era stata riscontrata in ben 61 bambine, 3,8 casi al mese di media.

Pubertà precoce
Alimentazione scorretta e stile di vita sedentario aumentano le probabilità di una diagnosi di pubertà precoce

I fattori ambientali portati in dote dall'isolamento forzato e dalla drastica riduzione di attività scolastiche e sociali hanno quindi contribuito sensibilmente all'insorgere di una condizione che può essere sì causata da tratti ereditari, ma sul cui sviluppo pesano anche diverse componenti fisiologiche e psicologiche.

L'aumento di massa corporea riscontrato nella stragrande maggioranza dei casi post-Covid presi in considerazione dallo studio del Gaslini può ad esempio aiutare a tracciare un legame tra la pubertà precoce e uno stile di vita fortemente sedentario.

Ai tempi del Covid infatti, molti bambini smisero di muoversi e fare sport, abitudine che spesso veniva accompagnata anche da un'alimentazione meno sana e più calorica.

Non solo, il notevole stress, la mancanza di socialità, l'esposizione massiccia ai disinfettanti e anche l’uso prolungato dei dispositivi elettronici – tutti elementi ben presenti nella lunga parentesi pandemica – sono tutti associati ad una maggiore probabilità nell'insorgere della condizione.

Più in particolare, l'impatto della ‘luce blu' dei device tecnologici è stata oggetto anche di uno studio pubblicato nel 2023 su Frontiers da un team dell'Università di Ankara (Turchia) che dimostrò comela luce emessa dagli schermi di tablet e smartphone favorisse la pubertà precoce nei ratti maschi.

Conoscere l'implicazione di simili fattori nello sviluppo della pubertà precoce dunque, non solo può indirizzare i prossimi studi in materia, ma risulta molto utile anche ai genitori per monitorare la situazione e rendersi conto in tempi più brevi di un possibile caso in famiglia.

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