Come aiutare i propri figli per l’esame di maturità: otto consigli utili

L'anno scolastico è agli sgoccioli e per i ragazzi e ragazze all'ultimo anno delle superiori si avvicina l'appuntamento più atteso (e temuto) di tutti. Il prossimo 18 giugno prenderà infatti il via l’Esame di Stato che, come di consueto verrà inaugurato con la prima prova scritta di Italiano. Per ogni studente, la maturità rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di crescita: non è solo un esame, ma un vero e proprio rito di passaggio verso l’età adulta. Un momento carico di aspettative, timori e sfide che, proprio per questo, richiede il giusto supporto, soprattutto da parte dei genitori.
Per mamme e papà è importante esserci, ma senza essere invadenti, ascoltando, infondendo fiducia, e ricordando che l’impegno conta più del risultato. Fondamentale poi evitare pressioni e confronti con gli altri, valorizzare i piccoli progressi e garantire un ambiente sereno in casa può fare la differenza. Un sostegno autentico vale più di mille raccomandazioni.
Non caricare i figli di aspettative e pressioni
La maturità è, per molti ragazzi, il primo vero confronto con il mondo degli adulti: una prova impegnativa e strutturata che, nel momento in cui la si affronta, appare come lo scoglio da superare prima di accedere a una nuova fase della vita. Proprio per questo è fondamentale che i genitori – spesso coinvolti emotivamente almeno quanto i figli, se non di più – evitino di aggiungere ulteriori pressioni sulle loro spalle. I ragazzi conoscono perfettamente l'importanza dell'esame, dunque è perfettamente inutile ricordarglielo ogni sera, magari aggiungendo frasi pseudo-motivazionali come "È il momento di dimostrare quanto vali" o "Crediamo tutti in te".

Il rischio dietro l'angolo è quello di aggiungere all'ansia per la prova anche la paura di deludere i genitori. Meglio allora far sentire ai propri figli che li si stima per l’impegno e non per il voto finale. Riconoscere lo sforzo, piuttosto che esigere il risultato, è il modo più sano per aiutarli in questo sprint finale verso il diploma.
Ritaglia un momento per parlare e accogliere i loro dubbi
Durante le settimane di "studio matto e disperatissimo" può capitare che anche i ragazzi più gioviali ed estroversi finiscano per chiudersi in loro stessi, oppressi dalla tensione e dalla fatica del ripasso generale. Offrire loro uno spazio di dialogo sincero e libero da giudizi può essere pertanto un gesto molto potente per aiutarli a scaricare un po' di ansie e paure. Basta un momento della giornata – magari durante la cena o una pausa dallo studio – per chiedere come si sentono, ascoltare senza giudicare e, se serve, condividere qualche ricordo personale per ridimensionarne i timori eccessivi. Sapere di poter contare su un adulto che non giudica, ma comprende, aiuta a non sentirsi soli.
Creare un ambiente di studio tranquillo e adatto alle loro esigenze
Studiare e ripassare è più facile se i ragazzi vengono messi nelle condizioni di concentrarsi, magari lasciando che, almeno nei giorni immediatamente precedenti alle varie prove, i figli possano disporre di uno spazio ordinato, ben illuminato e possibilmente silenzioso. Non serve vivere in una reggia o mandare i fratelli a dormire dai nonni: basta ridurre le interferenze durante la giornata – dalla televisione accesa ad alto volume al vociare in casa – e rispettare i tempi di studio del maturando. Se ad esempio il ragazzo o la ragazza rende di più nello stare sui libri durante la mattinata, mostrarsi disponibili ad assecondare tale inclinazione può fare una notevole differenza.

Incoraggiateli a godersi il momento, anche con lo studio di gruppo
Prepararsi insieme ad amici e compagni può essere non solo utile, ma anche motivante. Lo studio di gruppo permette di confrontarsi, colmare lacune, alleggerire la tensione con una risata. I genitori possono suggerirlo, senza forzare: per alcuni ragazzi è un metodo efficace, per altri no. In ogni caso, è importante trasmettere l’idea che, anche nella fatica, si possono trovare spazi di condivisione e leggerezza. La maturità è anche un’esperienza da vivere, un percorso da assaporare, non solo un ostacolo da superare.
Gestire l'ansia da genitore
Spesso l’ansia non è solo dei ragazzi, ma anche degli adulti che li accompagnano. Preoccupazioni, paure e aspettative possono però influire negativamente sulla serenità dei maturandi, complicandone ulteriormente l'avvicinamento al più importante degli appuntamenti. In questi casi, la regola d'oro per i genitori è una e una soltanto: ricordarsi che l'esame riguarda i figli e che non possono sostituirsi a loro. Fare proprio questo precetto è il passo più importante per evitare di riversare negatività sui figli. Meglio evitare di parlare continuamente dell’esame o di proiettare ansie future. Un atteggiamento calmo, fiducioso e positivo aiuta a creare un clima sereno, in cui lo studente si sente sostenuto e non osservato sotto una lente d’ingrandimento.

Se hanno bisogno di supporto pratico, aiutateli a organizzare lo studio
Non tutti i ragazzi hanno sviluppato un buon metodo di studio e, soprattutto in vista di una prova così articolata, possono sentirsi disorientati. In questi casi, i genitori possono offrire un supporto pratico e discreto: aiutare a suddividere le ore di studio e quelle di svago, pianificare le materie, creare un calendario realistico con obiettivi giornalieri. Anche proporre piccole pause o premi alla fine di ogni blocco di studio può essere un incentivo utile.
Ovviamente ciò non deve trasformarsi in un pretesto per sostituirsi a loro: i genitori dovrebbero affiancare i figli nella gestione del carico solo se questi ultimi lo hanno richiesto espressamente.
Assicurarsi che il sonno e il benessere non vengano trascurati
Lo studio è importante, ma non deve diventare un'attività soverchiante. Benché spesso vengano viste come dimostrazioni di impegno saltare i pasti, dormire poco o rinunciare a qualunque svago sono scelte che comportano più danni che benefici. Un corpo stanco o una mente affaticata non rendono meglio, anzi. In questo periodo, è essenziale favorire uno stile di vita equilibrato: orari regolari, pasti nutrienti, momenti di pausa con gli amici e un sonno adeguato. Anche una passeggiata o un po’ di attività fisica possono aiutare a scaricare lo stress e migliorare la concentrazione.
Ricordare che è un momento unico nella loro vita, comunque vada
Infine, forse il consiglio più importante: non ridurre la maturità a un voto. È un’esperienza intensa, che rimarrà nella memoria per sempre. Al di là dell’esito, ciò che conta è come l’hanno affrontata, con quanto impegno, coraggio e determinazione. Aiutare i propri figli a cogliere il valore simbolico di questo momento, al di là della performance, significa accompagnarli davvero nella crescita. Anche questo è educazione: insegnare che ogni traguardo è fatto di tanti passi, e che la cosa più bella è averli camminati insieme.