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Ascolto, risate e l’arte di celebrare le piccole cose: i 12 consigli dell’esperta per crescere figli sereni

Gretchen Rubin, autrice di “Progetto Felicità”, ha condiviso 12 consigli semplici e pratici per aiutare i genitori a crescere figli più felici nella vita quotidiana.
A cura di Niccolò De Rosa
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Nell'era in cui manuali, podcast e post sui social promettono soluzioni rapide per sopravvivere alla genitorialità, è facile sentirsi sopraffatti. Tra indicazioni che si contraddicono e teorie educative che cambiano con la stessa velocità dei trend digitali, molti genitori cercano punti fermi, principi affidabili capaci di accompagnare la quotidianità senza appesantirla. È in questo scenario che la ricerca sulla felicità, un tema spesso associato alla vita adulta, si rivela sorprendentemente utile anche nel rapporto con i figli. Da oltre dieci anni, la scrittrice Gretchen Rubin esplora proprio questo campo. Nota per il bestseller Progetto Felicità (The Happiness Project), l'autrice ha recentemente condiviso sul sito della CNBC americana dodici consigli pratici per aiutare i figli a crescere più sereni. Non regole assolute, ma suggerimenti quotidiani che nascono dalla sua esperienza di madre e dai colloqui con esperti di psicologia e genitorialità.

  • Saper rinunciare (ogni tanto) ai programmi:  la prima regola è un invito alla flessibilità. Le giornate piene di buoni propositi spesso si scontrano con l’umore dei più piccoli. In quei momenti, vale la pena ricordarsi che certe attività “dovrebbero essere divertenti”, come dice l’autrice: se una visita allo zoo si trasforma in una sequenza di capricci, meglio cambiare piani.
  • La calma che fa da guida: restare stabili è un altro principio chiave. Rubin cita una conversazione con l'esperta di genitorialità Aliza Pressman, che ricordava come la serenità dei genitori si trasmetta ai figli. I bambini non dovrebbero sentirsi responsabili dell'umore dei grandi: hanno bisogno di un punto fermo a cui appoggiarsi.
  • Piccoli gesti, grande accoglienza: un semplice "ciao" o "ci vediamo dopo" detto con calore può cambiare il clima di una casa. L’autrice racconta di salutare i figli e il marito con lo stesso entusiasmo riservato ai cani di famiglia, perché quei momenti costruiscono un’atmosfera di attenzione reciproca.
  • Celebrare l'ordinario: anche quando il calendario è scarico di feste e compleanni, ogni tanto è utile trovare qualcosa da celebrare. Non servono certo banchetti o party pieni di invitati: basta il piatto preferito a cena o un'uscita in famiglia per spezzare la routine e trasformare anche l'episodio più insignificante in un piccolo ricordo felice.
  • Dire "no" solo quando serve davvero: i genitori devono saper imporre dei paletti, tuttavia ci sono battaglie che non valgono lo sforzo. Lasciare che i bambini vadano a scuola con una maglietta sgargiante o permettere che dormano con i calzini non sono "rese educative" che possono influenzare negativamente la loro crescita. Meglio preservare le energie per le cose che contano davvero.
  • Un approccio su misura: ogni bambino ha un carattere unico. Per questo Rubin invita ad adattare le strategie educative alla personalità dei figli, senza farsi condizionare dai consigli generici che possono provenire da Internet o amici e parenti.
  • Ridere è una risorsa educativa: anche i disastri domestici possono diventare ricordi preziosi. Rubin ha per esempio raccontato di aver preferito lasciarsi andare in un risata, quando la figlia ha rovesciato pentole e padelle ovunque. "Gli imprevisti spesso creano i ricordi migliori", ha ricordato.
  • Riconoscere i talenti: dire a un bambino che è "ingegnoso" o "creativo" può aiutarlo a vedere qualità che da solo non noterebbe. Lo stesso vale per gli adulti: tutti abbiamo bisogno che qualcuno ci faccia da specchio.
  • Ascoltare i sentimenti, non negarli: frasi come "non è niente" o "non dovresti aver paura" sembrano incoraggianti ma finiscono per sminuire e far sentire i bambini incompresi. Meglio riconoscere l'emozione, anche quando appare esagerata: è un modo per restituire fiducia e vicinanza.
  • Non cercare il lato negativo a tutti i costi: Può accadere che le domande dei genitori – soprattutto quando sono preoccupati – portino i bambini a concentrarsi sugli aspetti meno piacevoli della giornata. Frasi come "Ti sei annoiato a scuola?" finiscono per suggerire, anche senza volerlo, un punto di partenza negativo. L'invito della scrittrice è invece di lasciare spazio ai racconti più difficili senza però orientarli verso il pessimismo.
  • Rendere la vita più semplice: per i bambini, agganciare una giacca a una gruccia può essere complicato. Perché non sostituirla con un gancio? Piccoli accorgimenti — uno sgabello leggero, scaffali bassi — trasformano i compiti quotidiani in attività più accessibili.
  • Il tempo che scorre: quando monta l'esasperazione, ricordarsi che con molta probabilità si stanno vivendo gli anni più belli insieme alla propria famiglia può aiutare a riportare tutto nella giusta prospettiva. L'infanzia dei figli passa in fretta, e uno dei modi migliori per allevare bambini felici è essere, a propria volta, genitori felici.
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