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Arriva nelle scuole trentine il docente FaBER. L’Assessora: “Un insegnante formato per sostenere gli studenti”

Da settembre 2025 alcuni docenti trentini diventeranno Faber, Facilitatore del Benessere Emotivo e Relazionale nelle scuole. Non si sostituiscono agli psicologi, sottolinea l’Assessora Gerosa ma confermano il ruolo di guida degli insegnanti per gli studenti.
Intervista a Francesca Gerosa
Vice Presidente e Assessora all’Istruzione, alla cultura, sport e politiche della famiglia, per i giovani e per le pari opportunità della Provincia Autonoma di Trento
A cura di Sophia Crotti
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docente Faber

È in arrivo, dal prossimo settembre 2025, il docente Facilitatore del Benessere Emotivo e Relazionale, FaBER, in tutte le scuole di qualsiasi ordine e grado della Provincia Autonoma di Trento. Non si tratta di uno psicologo, nemmeno di una figura che voglia scalzare gli sportelli di ascolto dalle scuole ma di un docente che dopo aver ricevuto l’adeguata formazione sarà pronto a intervenire ascoltando e appoggiando gli alunni che hanno bisogno di un sostegno emotivo o relazionale. Scegliere un docente che i ragazzi già conoscono, ci spiega Francesca Gerosa, Vice Presidente e Assessora all’Istruzione, alla cultura, sport e politiche della famiglia, per i giovani e per le pari opportunità della Provincia Autonoma di Trento, sarà un modo per aiutare i ragazzi ad aprirsi con una figura di riferimento che già conoscono. Non solo, questa figura sarà d’aiuto anche al corpo docenti, aiutando i colleghi ad instaurare relazioni costruttive, basate sull’intelligenza emotiva, il dialogo strategico e la capacità di scambiarsi sempre dei feedback costruttivi.

Francesca Gerosa
Francesca Gerosa (Vice Presidente e Assessora all’Istruzione, alla cultura, sport e politiche della famiglia, per i giovani e per le pari opportunità della Provincia Autonoma di Trento)

Assessora, ci spiega come è nata l’idea di inserire nel corpo docenti il docente FaBER?

Il docente FaBER nasce dopo che qualche mese fa abbiamo approvato le strategie di legislatura all’interno delle quali gli assessorati si sono dati degli obiettivi condivisi dalla giunta, da un lato c’è l’obiettivo di migliorare la salute fisica e psicologica degli studenti, dall’altro però ci siamo date come obiettivo quello di creare un ambiente scolastico che sia accogliente e in grado di valorizzare le capacità individuali. L’obiettivo ultimo è proprio quello di lavorare al benessere degli studenti a 360 gradi e anche dei docenti.

Perché avete scelto un docente e non uno psicologo che ricopra il ruolo di facilitatore del benessere emotivo e relazionale degli studenti?

Perché i docenti sono figure chiave nelle scuole, diventano punti di riferimento per i ragazzi, e viste le non poche criticità che attraversano le attuali generazioni di studenti, momenti di fragilità, sconforto, ansia, conflittualità, abbiamo ritenuto fondamentale oltre alla figura dello psicologo, per avere un colloquio con la quale serve sempre l’autorizzazione della famiglia, investire nei docenti. Saranno proprio i docenti di ruolo delle scuole, figure che i ragazzi già conoscono, ad affrontare il percorso formativo che ha per obiettivo quello di promuovere il benessere degli studenti e favorire un clima scolastico positivo. Così facendo ci muoviamo anche nella direzione del disegno di legge approvato qualche giorno fa al Senato, quello sulle competenze non cognitive nel modulo didattico. I docenti hanno già un’attenzione particolare al benessere degli studenti ma identificare il facilitatore del benessere emotivo nella scuola ci da la possibilità di lavorare per rafforzare la resilienza degli studenti che si trovano in momenti passeggeri di difficoltà e la possibilità di lavorare con gli studenti, insieme agli altri docenti per migliorare la loro capacità di superare i momenti critici. Il docente FaBER non è uno psicologo, ma un docente facilitatore che lavora con attività anche di coaching con gli altri docenti e che di fatto siano in grado di programmare attività e percorsi insieme ai colleghi docenti che con gli studenti.

Lo sportello psicologico però rimarrà attivo nelle scuole?

Certo, nelle nostre scuole sono attivi e saranno attivi gli sportelli psicologici. Io e tutta la giunta crediamo fortemente che queste figure negli istituti scolastici siano fondamentali, tanto che nel bilancio che approveremo tra pochi giorni sono confermate le risorse necessarie per questi sportelli.

I docenti FaBER come verranno formati?

Se ne occuperà Iprase, l’istituto di ricerca e sperimentazione educativa della provincia di Trento, per il quale abbiamo rinnovato il nuovo comitato tecnico scientifico. I docenti seguiranno un percorso di 27 ore di formazione, in chiave residenziale, a questo seguirà poi una fase di accompagnamento e laboratori che completeranno la formazione. Poi apriremo le trattative sindacali per offrire ai docenti FaBER un’indennità aggiuntiva.

Molti hanno criticato il docente FaBER, dicendo che è una figura che pone solo una toppa su un problema troppo ampio, cosa ne pensa?

Io penso che ogni iniziativa messa in campo in buona fede con l’obiettivo di migliorare il benessere nelle scuole dovrebbe essere accolta di buon grado. È un progetto pilota, un avvio sperimentale in cui crediamo molto, anche perché restando fermi a guardare il problema sicuramente le soluzioni non compaiono da sole. Non credo nemmeno che tutte le problematiche degli studenti e dei docenti possano per forza essere ricondotte allo psicologo della scuola, perché ragazzi e adulti a volte possono avere momenti passeggeri di sconforto o una difficoltà relazionale con un compagno di classe, una fase di criticità sulla quale il docente FaBER può intervenire.

docente faber

I docenti FaBER da quando presteranno servizio e saranno in tutti i gradi scolastici?

Noi per ora abbiamo dato l’incarico ad Iprase di iniziare da febbraio il percorso di formazione dei docenti FaBER. Una volta formati presteranno servizio in tutte le scuole di ordine e grado da settembre 2025. Iniziamo con un docente per scuola superiore, fatto questo proseguiremo con la secondaria di primo grado e poi con la primaria. Si tratta di un processo graduale che permette di avviare la sperimentazione tarandola facendo le cose con raziocinio e buon senso.

Sarà un esempio virtuoso?

Penso proprio di sì, già in questi giorni arrivano chiamate dai docenti di tutta Italia molto interessati alla nuova progettualità messa in campo, che suscita interesse e critiche come è nella normalità delle cose. Quando le progettualità sono nuove non trovano mai l’appoggio di tutti, ma il fatto che molti ne siano interessati fa ben sperare.

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