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Allergie, zuccheri e porzioni: lo svezzamento spaventa quasi un genitore su due

Svezzamento, tra paure e speranze: secondo un recente sondaggio, oltre la metà dei genitori lo vive come una delle sfide più difficili della prima infanzia. Allergie, rischio di soffocamento, zuccheri e porzioni sono tra i timori principali. Per gli esperti esistono però alimenti particolarmente indicati per introdurre i bimbi al cibo solido, con pazienza e supporto costante.
A cura di Niccolò De Rosa
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Passare dal latte alle pappe solide è un momento cruciale nella crescita di un bambino, ma anche una delle sfide più temute dai genitori. Non solo per il timore che il piccolo possa rifiutare il cibo o andare incontro a reazioni allergiche, ma anche per l’ansia di fare scelte alimentari corrette in una fase così delicata. Uno studio condotto nel Regno Unito su un campione di 1.000 genitori con figli tra i sei mesi e i quattro anni ha fatto luce su preoccupazioni, errori comuni e buone pratiche legate allo svezzamento.

Tanti dubbi, poche certezze

Secondo i dati raccolti, oltre la metà dei genitori (53 per cento) considera lo svezzamento una delle difficoltà maggiori della prima infanzia, soprattutto per la poca consapevolezza con cui molti genitori si avvicinano a questo importante momento di crescita: molti hanno dichiarato di avere solo un’idea vaga di quando iniziare. Le preoccupazioni più diffuse riguardano soprattutto le allergie alimentari (temute dal 66 per cento degli intervistati) e il rischio di soffocamento, che spaventa ben il 36 per cento dei genitori. Ciononostante, un buon numero cerca di affrontare queste paure con cautela: il 36 per cento introduce i potenziali allergeni uno alla volta, mentre il 26 per cento segue scrupolosamente le linee guida ufficiali.

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Alimenti promossi e bocciati

Yogurt, banana schiacciata e patata dolce sono tra i cibi più usati per iniziare lo svezzamento: tre scelte promosse a pieni voti dal 77 per cento dei genitori, che si dichiarano sicuri della loro bontà e adeguatezza. In effetti, spiega l’esperta di nutrizione infantile Rebecca Wilson, che ha collaborato nello studio, "sono perfetti per iniziare: nutrienti, morbidi e dal gusto delicato". E anche se solo il 44 per cento dei bambini apprezza da subito i nuovi sapori, l’importante è non arrendersi. Alcuni piccoli si lanciano entusiasti, altri impiegano più tempo per abituarsi alle consistenze e ai gusti sconosciuti.

Attenzione allo zucchero e varietà di sapori

Un altro punto critico è il contenuto di zuccheri nei primi alimenti. Wilson raccomanda di limitare quelli  "liberi", cioè aggiunti o naturalmente presenti in forma concentrata nei succhi o nelle puree di frutta. Il rischio, sottolinea, è che i bambini si abituino troppo presto ai sapori dolci, sviluppando una preferenza per questi a scapito di cibi più amari o acidi, come verdure verdi o ortaggi. Un trucco utile? "Unire lo yogurt naturale a frutta vera, senza zuccheri aggiunti, per ottenere un mix saporito ma equilibrato".

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Tra fatica, disordine e (tanta) pazienza

Lo svezzamento non è solo una sfida alimentare, ma anche logistica: il 31 per cento dei genitori teme che i figli rifiutino i cibi, il 21 per cento si preoccupa per lo spreco e il disordine, e il 17 per cento arriva a passare oltre cinque ore a settimana a pulire dopo i pasti. Il 23 per cento, inoltre, cerca di evitare un eccesso di sale o zucchero, e altrettanti sono incerti sulle giuste porzioni. Non sorprende che un quarto degli intervistati abbia definito il periodo dello svezzamento più stressante del previsto.

Ogni bambino ha i suoi tempi

Guardando indietro, il 47 per cento dei genitori avrebbe voluto sapere fin da subito che ogni bambino ha i propri tempi, e che è del tutto normale un iniziale rifiuto del cibo (lo conferma anche il 39 per cento degli intervistati). Tuttavia, il dato positivo è che il 75 per cento ha sentito di avere il supporto di familiari e amici durante questo percorso. E anche gli esperti invitano a non scoraggiarsi e ad armarsi di pazienza. Alcuni bambini hanno infatti bisogno di sperimentare e di esplorare prima di accettare nuovi cibi. Forzare i tempi potrebbe essere solo contro producente.

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