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Turchia, tribunale ordina di sbloccare Twitter

I giudici di un tribunale amministrativo di Ankara hanno ribaltato la decisione voluta dal Premier Erdogan.
A cura di Antonio Palma
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Dopo la decisione dal premier turco Recep Tayyip Erdogan di bloccare in tutto il Paese l'accesso a twitter, oggi sul  caso è intervenuto il  tribunale amministrativo di Ankara ribaltando la decisione dell'Autority per le telecomunicazioni e ordinando lo sblocco della piattaforma web. A rendere nota la decisione del tribunale è stato il quotidiano turco Hurriyet che però non ha specificato se il provvedimento è immediatamente esecutivo. In particolare, secondo i media turchi, il tribunale amministrativo di Ankara ha definito la misura dell'oscuramento di Twitter nel Paese come "contraria ai principi dello stato di diritto" ordinando l'immediata revoca. La decisione dell'Autority turca era stata impugnata da molti politici e organizzazioni del Paese e sulla questione è anche atteso un pronunciamento della Corte Costituzionale. Per il momento il premier turco non si è ancora pronunciato sulla sentenza della corte, mentre il primo a parlare tra i rappresentanti del governo è stato il vicepremier Bulent Arinc che si è limitato a commentare: "Rispetteremo la decisione della corte".

La decisione di bloccare twitter venerdì scorso aveva provocato numerose reazioni sdegnate sia all'estero che in Turchia, ma il Premier Erdogan non aveva voluto sentire ragioni spiegando di aver chiesto di rimuovere "circa 700 elementi" ma senza risultati. Per questo il principale partito d'opposizione ha accolto con soddisfazione la decisione del tribunale di Ankara spiegando: "È impossibile lasciare che la tecnologia venga ridotta al silenzio da un regime totalitario, per i regimi che usano i divieti e la censura la fine è prossima". La chiusura di twitter inevitabilmente però ha portato ad un crollo dei tweet pubblicati in Turchia che in questi giorni è calato di circa il 50 per cento.

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