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Turchia, il governo blocca la pubblicazione di due quotidiani anti Erdogan

Human Rights Watch “Dai giorni del colpo di stato militare del 1980 non ci sono state misure così drammatiche per bloccare e impedire il controllo del potere in Turchia”.
A cura di Davide Falcioni
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Dopo aver assunto il controllo del gruppo editoriale Ipek gli amministratori nominati da un tribunale turco hanno bloccato la pubblicazione anche di due quotidiani, Bugun e Millet, accusati come le tv Bugun tv e Kanalturk di essere ostili al presidente Recep Tayyip Erdogan. A riferirlo è il quotidiano Zaman, che ha mostrato anche le prime pagine dei giornali bloccate in tipografia: l'editore in particolare è accusato di legami con la rete "illegale" di Fethullah Gulen, ex collaboratore successivamente diventato oppositore di Erdogan. La censura avviene a pochi giorni dalle elezioni anticipate di domenica prossima.

Il provvedimento giudiziario è stato commentato da Human Rights Watch (Hrw): "Dai giorni del colpo di stato militare del 1980 non ci sono state misure così drammatiche per bloccare e impedire il controllo del potere in Turchia. A pochi giorni dalle elezioni del primo novembre 2015 il governo turco sta prendendo misure straordinarie per silenziare i media critici e reprimere quelli che vengono percepiti come oppositori". La prima pagina di Bugun – bloccata in tipografia – avrebbe mostrato, su sfondo nero, le immagini degli scontri legati al raid di ieri della polizia nella redazione di Istanbul dei media del gruppo Ipek con il titolo "L'appropriazione degli amministratori". Anche l'altro quotidiano bloccato in tipografia, Millet, avrebbe titolato "Golpe sanguinoso", pubblicando la foto della tessera giornalistica del suo reporter Mustafa Kilic coperta di sangue per le ferite riportate negli stessi scontri.

Come detto i media sono accusati di vicinanza con le posizioni di Fethullah Gulen, uomo ritenuto uno dei "terroristi" più pericolosi e ricercati del Paese e che dal 1999 vive negli Stati Uniti: Gulen è accusato di aver creato uno "stato parallelo" infiltrando i suoi affiliati della confraternita Hizmet nei gangli di polizia, magistratura e burocrazia allo scopo di rovesciare il potere di Ankara.

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