Trovato nel Lago d’Orta un pesce persico con plastica e chele di granchio nello stomaco
Due chele di gambero rosso e un grosso involucro di plastica. È quanto un pescatore ha trovato nello stomaco di un pesce persico pescato nel Lago d’Orta, in Piemonte. Chele di gambero e plastica che – come sottolinea il quotidiano La Stampa riportando la notizia – fanno intuire il livello di inquinamento sulla fauna acquatica di Cusio e Verbano. Il pescatore autore della “scoperta” ha conservato tutto in un sacchetto e lo ha portato a Pietro Volta, ittiologo del Cnr a Pallanza. Dallo scorso ottobre l’Istituto di ricerca sulle acque ha avviato uno studio sulla presenza di microplastiche nelle specie ittiche dei laghi Maggiore, Orta, Como e Garda. Ci si interroga intanto sulla reazione del corpo umano e sono ancora da verificare le conseguenze dell’assorbimento da parte dell’organismo umano di nano-plastiche.
Il Cnr-Irsa ha aderito alla campagna “Plastic free challenge” – “Per quello che ora sappiamo con certezza, nei pesci che le ingeriscono si fermano nell’apparato gastrointestinale infiammandolo. I pesci non riescono a espellerle e vanno a riempire lo stomaco. Il pesce tende a nutrirsi di meno e a crescere poco”, è quanto ha spiegato Silvia Galafassi, biologa all’Irsa di Verbania. Per contrastare il problema dell’inquinamento da microplastiche il Cnr-Irsa ha aderito alla campagna “Plastic free challenge” promossa dal ministero dell’Ambiente. Una “challenge” pensata per coinvolgere più persone, società e istituzioni possibile, affinché si impegnino a eliminare la plastica usa e getta, grave fonte di inquinamento per gli oceani.
