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“Liberati dai sensi di colpa e guarirai dal cancro”. Indagato medico di base di Torino

Aveva consigliato a una donna affetta da tumore alla pelle di non rimuovere il melanoma. La paziente è morta, e la procura ha aperto un’inchiesta.
A cura di C. T.
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test sangue per vedere cancro

Proponeva ai suoi pazienti malati di cancro una cura a base di omeopatia e percorsi psicologici fondati sul dialogo, impendendogli di far ricorso alle normali terapie per sconfiggere i tumori. Adesso su Germana Durando, medico di base ed omeopata torinese, pende l'accusa di omicidio, dopo la morte di una donna affetta da un melanoma che aveva seguito le sue prescrizioni. La donna si ispirava alle teorie dell'ex medico tedesco Rike Geerd Hamer – che oggi risulta latitante – che proponeva un netto rifiuto delle terapie tradizionali anticancro in luogo di cure di tipo omeopatico e lavoro psicologico.

"Liberati dai sensi di colpa e guarirai dal cancro", aveva detto la dottoressa Durando a una sua paziente malata di tumore, rispondendo alle mail allarmante della donna. "Inizio a essere preoccupata: ho paura di non riuscire a guarire il mio neo, di non capire quale sia l'origine e di non tornare a ristabilire l'equilibrio psicologico che richiede la cura. Intanto lui diventa sempre più grande, si diffonde, mi divora. E temo che non voglia aspettare i miei tempi", scriveva la donna. Proprio da questo caso è partita un'inchiesta aperta dalla procura di Torino: la donna affetta da un cancro alla pelle non curato a dovere è morta nel 2014, lasciando una figlia adolescente. La cinquantatreenne, sotto consiglio della dottoressa Durando, non aveva rimosso il melanoma, che le aveva portato tredici metastasi al cervello. Il medico avrebbe detto alla donna di non togliere nemmeno i linfonodi, nonostante oramai fossero diventati tumorali.

La vicenda della morte della donna di cinquantatrè anni ha fatto scattare sulla dottoressa torinese l'accusa di omicidio. Secondo la perizia della procura svolta dal medico legale Roberto Testi, sussiste anche l'aggravante della colpa con previsione per aver "incredibilmente impedito alla sua paziente un approccio diagnostico e terapeutico, che sarebbe stato necessario sulla base delle più elementari conoscenze mediche". Nel novembre 2013 la paziente ha scritto alla sua dottoressa: "Ho paura che il cancro vinca e che io muoia, faccio tutto quello che mi dici, non ti voglio rimproverare: mi fido di te". Qualche mese dopo, la donna è morta.

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